CASERTA, 12 MAGGIO 2009 - Difendere il latte italiano, gli allevamenti e tutelare i consumatori. Questi gli obiettivi della Coldiretti campana che oggi ha distribuito, al Centro direzionale di Napoli, 5.000 bottiglie di latte alta qualità e un quintale di mozzarella di qualità campana. Una vera e propria 'operazione trasparenza' quella che chiede l'associazione per tutelare da un lato le imprese del settore lattiero-caseario e dall'altra i consumatori. "Il nostro obiettivo - ha spiegato Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania - è esaltare gli sforzi e le eccellenze delle imprese del settore e far sì che i consumatori possano distinguere e riconoscere il latte italiano e poter liberamente scegliere se acquistare latte italiano o importato". Ad oggi, infatti, sia le norme nazionali che quelle comunitarie permettono, come spiegano dalla Coldiretti, di importare e trasformare prodotto proveniente da qualsiasi Paese estero senza doverne indicare la provenienza. Secondo i dati forniti, il fabbisogno lattiero italiano è soddisfatto per il 56 per cento da produzione italiana che conta 110 milioni di quintali di prodotto, mentre il latte importato é pari a 86 milioni di quintali. Per quanto riguarda la Campania, l'import supera la produzione locale. Sul territorio campano, infatti, sono prodotti 3.532.000 quintali a fronte di un import di 4.746.137 quintali. Latte di provenienza sconosciuta utilizzato anche per realizzare formaggi e cagliate per mozzarelle. "La minaccia che incombe - ha detto Vito Amendolara, direttore di Coldiretti - è di non essere più in grado di tutelare sulla sicurezza alimentare i consumatori che invece pagano sempre più per esserlo". E se i consumatori pagano caro il latte al supermercato, gli allevatori non riescono più a coprire i costi di produzione. "Alla stalla - ha detto Tommaso De Simone, presidente Coldiretti Caserta - è appena 42 centesimi quello pagato ed è oggetto di richiesta di ulteriori decurtazioni di 3 centesimi, nonostante i nostri allevamenti siano i più sicuri d'Europa". Nel 2008, infatti, sono stati esaminati circa 64mila campioni come annunciato da Antonio Limone dell'istituto zooprofilattico, agenzia che si occupa proprio della sicurezza alimentare.
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