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GIORNALISTI: DA UNA RADIO DI CASERTA ALLE TV MONDIALI. DE BLASIO STORY

A fianco, Carlo De Blasio, casertano, è attualmente caporedattore di RAI NEWS 24, canale satellitare "all news" della RAI. Ha avviato i primi passi in una redazione giornalistica casertana ma è a Radio Luna che ha maturato esperienze che lo hanno fatto passare all'Fm Rai (RaiStereoDue, RaiStereoNotte) fino a Londra e New York.


Caserta - (di Michele De Simone) – E’ uno degli anchorman più noti della televisione italiana, ma ha iniziato la sua attività giornalistica a 16 anni frequentando la redazione casertana di un quotidiano napoletano (quella del Roma, allora guidata da Federico Scialla), e inoltre gli studi di Radio Luna (vedi qui e vedi qui) di cui era responsabile Pino Marino; e molte altre realtà editoriali e radiotelevisive, fra cui TeleCaserta. A 18 anni, sull'onda della grande passione per la musica che condivide col fratello, Carlo de Blasio si trasferisce a Roma per lavorare nell'ufficio di Renzo Arbore, Gianni Naso e Claudio Cecchetto, per i quali realizza una corposa Enciclopedia della Musica (edita a fascicoli dall'Aid nel 1979). A Roma, partecipa a una selezione della Rai per nuovi conduttori di programmi radiofonici e viene scelto dall'allora Direttore generale, Biagio Agnes, per lanciare (con altri giornalisti e conduttori provenienti da tutta Italia) i primi canali stereofonici in modulazione di frequenza: StereoUno, StereoDue e StereoNotte, iniziative editoriali decise dall'azienda di viale Mazzini per contrastare l'offensiva delle prime emittenti radiofoniche private. Da quel momento, l'impegno presso Radio Rai prosegue per molti anni, durante i quali Carlo de Blasio conquista una buona popolarità conducendo programmi quotidiani della durata di cinque ore, in diretta, tutti i giorni. Nei mesi di «riposo» riesce a frequentare i corsi universitari di Comunicazione della Columbia University a New York, aprendo così la sua vita alle esperienze internazionali che poi la caratterizzeranno e la qualificheranno. Nel 1990, infatti, arriva la svolta più significativa della sua carriera, quando decide di inviare un curriculum alla Bbc di Londra, chiedendo di poter effettuare almeno una breve esperienza presso la più grande organizzazione radiotelevisiva mondiale. La Bbc gli risponde affermativamente, in particolare facendo affidamento sull'ottima padronanza della lingua inglese ottenuta da Carlo durante i lunghi soggiorni a New York. De Blasio parte per Londra con l'intento di dare il meglio di sè e di approfittare della preziosa occasione per imparare stile e metodi del più prestigioso broadcaster internazionale. Le cose vanno talmente bene che, dopo qualche mese di intensa collaborazione, Carlo viene assunto stabilmente dalla Bbc, presso cui resterà per circa 5 anni, lavorando sia nei maggiori canali radiofonici (Radio World Service, Radio Four e Radio Five Live) sia nelle piu' qualificate testate televisive (Bbc World). Nel corso degli anni trascorsi a Londra, Carlo si impratichisce definitivamente della lingua inglese e ottiene una grande soddisfazione col riconoscimento da parte della Bbc del titolo di «inviato» e con l'inclusione nel ristretto novero dei collaboratori non di madre lingua autorizzati a parlare in diretta in lingua inglese. Durante l'ultimo periodo del suo lavoro alla Bbc, Carlo de Blasio viene destinato ai canali cosiddetti «all news», cioè ai canali che trasmettono informazione 24 ore su 24. Per questo motivo, viene contattato dal dirigente Rai Michele Mezza, incaricato dalla tv italiana di studiare proprio il progetto di un canale «all news» per l’Italia. Nasce così l'idea di Rai News 24, canale televisivo satellitare di informazione che comincia a trasmettere da Roma nel 1999. In tale occasione Carlo ritiene di poter concludere la sua esperienza alla Bbc e tornare in Italia per partecipare all'operazione di Rai News 24, in cui entra come caporedattore. Ma la sua vita è destinata a cambiare ancora una volta in occasione degli attentati al World Trade Center del settembre 2001. Proprio per la sua precedente esperienza newyorkese, De Blasio viene inviato in gran fretta nella metropoli americana dal direttore di Rai News 24 Roberto Morrione: si tratta del maggiore evento mondiale degli ultimi anni e Carlo lo affronta con la passione e l'impegno di sempre, restando a New York per oltre sei mesi, durante i quali i suoi servizi, reportage e analisi vengono continuamente trasmessi anche da Tg1, Tg2 e Tg3. Da allora, Carlo de Blasio viene regolarmente inviato a New York ogni volta che ci siano accadimenti di grande rilievo (per esempio: l'inizio della guerra in Iraq e le elezioni presidenziali del 2004). All'inizio del 2006, gli viene affidata la responsabilità e la conduzione della trasmissione quotidiana di prima serata Tempi Dispari, che tuttora va in diretta ogni sera su Rai News 24 e che ha totalizzato oltre 230 puntate della durata di 75 minuti ciascuna. Carlo ha avuto in studio a Saxa Rubra ospiti di grande rilievo, dalla First Lady irachena fino ai massimi leader della politica italiana e a personaggi dello spettacolo, della cultura, delle istituzioni. Tempi Dispari propone ogni sera una sorta di talk-show di fine giornata con le notizie principali del giorno. «È il primo news show italiano - spiega Carlo de Blasio - nel senso che protagonista di ogni puntata sono le notizie, e non il tema o l'ospite, come avviene in genere nei talk-show. In questo modo, Tempi Dispari si inserisce compiutamente nel flusso informativo ininterrotto di Rainews24, creando uno spazio di riflessione e di rilancio delle notizie in cui il ritmo si coniuga con analisi molto approfondite». «News protagoniste significa – aggiunge De Blasio - frequenti incursioni nella newsroom del canale per un aggiornamento in diretta sui maggiori eventi in corso; pillole di news dei decenni passati con la messa in onda di selezioni dai Tg di dieci, venti e venticinque anni fa; diversi collegamenti con le redazioni dei maggiori canali d’informazione internazionali per sapere in quel momento quali sono le notizie su cui si “lavora” in altre parti del mondo; ospiti in studio (o in collegamento): i più noti giornalisti delle testate italiane e internazionali per commentare le maggiori notizie della giornata; inoltre protagonisti della vita civile, della società, della cultura, dell’economia e della politica; scrittori, intellettuali, studiosi, opinionisti, docenti universitari, autori e protagonisti del mondo artistico». Tempi Dispari è il primo news show italiano, un modello di informazione televisiva che raccorda l’approccio tipico di un telegiornale a quello dei talk show anglosassoni basati sulla figura dell’anchorman/opinionista. All’interno di questo news show, gli ospiti in studio (o in collegamento) possono contare su uno spazio che presenta diverse caratteristiche di rilievo: è uno spazio di informazione su una rete di sola informazione (quindi non si tratta di intrattenimento, frivolezze o gossip); è uno spazio di 75 minuti durante cui l'ospite torna e ritorna in ballo numerose volte, quindi con una notevole possibilità di esprimersi e di raccontare; è uno spazio che si colloca a cavallo fra la tv generalista (perchè è comunque Rai e quindi servizio pubblico) e la tv targettizzata (perché è comunque sul satellite). Nonostante sia una persona estremamente attiva e pragmatica, Carlo ci tiene a sottolineare anche una natura spiccatamente spirituale della sua personalità, testimoniata dal suo interesse per la teologia. Fra i suoi progetti, la stesura di un piccolo romanzo che verta sulla ricerca di un silenzio poetico nel frastuono della nostra società mediatizzata e un viaggio lungo in estremo oriente. La sua innata timidezza si è trasformata in capacità di ascolto e Carlo pensa che proprio la disponibilità a sentire le confidenze altrui sia oggi una delle sue caratteristiche principali. «Però -ammette- sono pieno di difetti di cui vorrei tanto sbarazzarmi: sono permaloso, suscettibile e un pò troppo serioso». Ultima curiosità: nel suo staff giornalistico ci sono solo donne. «Non è un caso: col tempo ho imparato -conclude- che le donne sanno coniugare meglio degli uomini la creatività al rigore, e questo è fondamentale per lavorare in televisione su un programma quotidiano in diretta!».

Il fratello Stefano, primo batterista degli Avion Travel

Carlo de Blasio è nato a Napoli il 4 novembre 1960 da Renato de Blasio e Giulia Formichella, esponenti di due note famiglie casertane. Ha vissuto a Caserta gli anni della giovinezza e vi ha frequentato le scuole, fino a diplomarsi nel 1978 presso il Liceo Scientifico «A.Diaz». Il papà, scomparso lo scorso anno all'età di 81 anni è stato apprezzato ingegnere edile, noto a Caserta soprattutto per il progetto e la direzione dei lavori dell'attuale Ospedale Civile. A Caserta, in una zona centrale, risiede ancora la mamma, ora 73enne, casalinga, alla quale Carlo è particolarmente affezionato. Carlo ha un fratello più giovane, Stefano, che ora vive a Formia ed è un validissimo batterista (è stato anche il primo batterista degli Avion Travel, la formazione musicale casertana di Peppe Servillo che ha poi vinto una edizione del Festival di Sanremo). Stefano (che fece parte anche di un gruppo composto da altri musicisti di Formia chiamato Life ascolta il loro brano del 1986) ora insegna musica a un nutrito gruppo di allievi mentre si sta ulteriormente specializzando a Bergamo sotto la guida di Alfredo Golino, il batterista numero uno del panorama musicale italiano. Il figlio, Renato, di 13 anni (si chiama come il nonno), che vive con la sua ex moglie Silvana a Roma, Carlo riesce a vederlo almeno una volta alla settimana («quando deve fare i compiti di inglese e allora chiede di farli con me perchè lui, poi, deve correre ai suoi corsi di nuoto»). Nello scarso tempo libero, il giornalista studia filosofia, una passione rimastagli dai tempi del liceo, quando seguiva, trattenendo il fiato, le lezioni dei proff. Giovanni Villarossa e Tommaso Pisanti, e suona il violino, strumento a cui si è avvicinato da pochi anni grazie all'entusiasmo trasmessogli a Roma dalla grande violinista italiana Francesca Pellegrino di cui Carlo è amico ed estimatore. De Blasio torna raramente a Caserta, ma lo fa molto volentieri per trascorrere qualche ora con la mamma e per rivedere i suoi compagni di scuola: Sabatino Milite (commercialista), Giancarlo Mastroianni (avvocato), Umberto Mancini (funzionario dell’Inps), Gigi Vaccaro, Danilo Iannaccone; e i suoi amici di un tempo, particolarmente i fratelli Antonio, Marco e Andrea Funari (concessionari della Mercedes e della Volkswagen). Una curiosità: nonostante i molti anni trascorsi a Caserta, Carlo non ha mai avuto una fidanzata casertana. «Il caso ha voluto che le mie poche storie siano sempre state con ragazze di altre città, specialmente di Napoli -ricorda- ma quando stavo a Caserta ero davvero troppo timido e così preferivo comprare dischi in vinile dall’indimenticavile Gaetano in via Alois e trascorrere ore davanti al mio primo impianto stereo!». (da Il Mattino di Domenica 1° Aprile 2007)

 
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