L’Assessore provinciale all’Urbanistica Maria Carmela Caiola - in un comunicato a sua firma - esprime vivo apprezzamento per l’operato della Sovrintendenza di Caserta e Benevento, che ha sospeso i lavori in corso alla Cappella Preziosi. La Cappella Preziosi, già Santa Maria del Buon Consiglio, è la cappella gentilizia che si trova sul Corso Trieste, di fronte al Palazzo della Provincia. Dal 1997 è iniziato, per questa testimonianza non solo storico-artistica, ma anche religiosa e di accoglienza, un calvario dolorosissimo. All’epoca, infatti, dichiarata dismessa come luogo di culto, nonostante fosse un punto di riferimento per i casertani, fu vincolata ad opera della Sovrintendenza, su sollecitazione di Italia Nostra. I privati che l’avevano acquistata avevano iniziato lavori che furono fermati perché si era distrutto l’altare marmoreo e gli stucchi del catino absidale. Fra l’altro, un sopralluogo verificò che nella cripta sottostante vi erano lapidi di defunti rimosse dalla loro sede. Giunsero da più parti, dalle Associazioni, dalla Prefettura, dalla Provincia, richieste affinché non si privasse Caserta di un luogo della memoria e perché si desse alla Cappella una destinazione compatibile con le sue caratteristiche, che garantisse la pubblica fruizione. La Sovrintendenza ordinò il ripristino dello stato dei luoghi. L’ultimo atto, di questi giorni, è la presentazione di un progetto per realizzare un negozio di ottica, limitando il “ripristino” ad una controsoffittatura. Pur comprendendo le ragioni delle leggi ferree del mercato, non si può tacere che sarebbe un grave danno che tale importante luogo non venga recuperato con un serio restauro che ripristini le murature abbattute e gli stucchi distrutti: sarà allora anche chiaro a tutti che l’utilizzo non potrà che essere di tipo culturale. Perché non proporre che tutti gli Enti interessati, magari anche la Provincia, si facciano carico di conservare all’uso pubblico tale bene? (22 agosto 2006 - 13:00)