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OMICIDIO COLPOSO: CHIUSE INDAGINI PER AD MULTICEDI-DECO' PASTORANO

MORTE OPERAIO ALLA MULTICEDI - DECO': SOTTO INCHIESTA TRE PERSONE TRA CUI L'AD RAGOZZINO

Pastoorano – Capua (Caserta), 6 ottobre 2020 - Sono tre le persone che rischiano il processo per la morte colposa di un operaio quarantenne di Mugnano di Napoli, il quale perse la vita un anno e mezzo fa a causa di un incidente sul lavoro accaduto in un’azienda alle porte di Capua. La Procura di Santa Maria Capua Vetere, infatti, ha emesso un avviso di conclusione indagini per tre persone, accusate di omicidio colposo in relazione all'incidente sul lavoro avvenuto nel marzo 2019 a Pastorano, che costò la vita al lavoratore napoletano Antonello Migliaccio. Teatro della tragedia la sede della «Multicedi» di Pastorano, società che detiene il marchio dei supermercati «Decò». I carabinieri di Capua hanno notificato gli avvisi a Pietro Ragozzino, 61 anni, rappresentante legale della srl «Multicedi» committente dei lavori e proprietario dell'area di logistica dove è avvenuto l'incidente; a Salvatore Luiso, 57 anni, legale rappresentate della ditta esecutrice dei lavori «Due Elle Multiservizi», e al coordinatore per la sicurezza Gennaro Rossi, 41 anni. I tre indagati hanno ora 20 giorni di tempo per chiedere alla Procura di essere interrogati; trascorso tale termine, il pm potrà chiedere il rinvio a giudizio o l’eventuale archiviazione. La vittima riportò gravi traumi nel corso dell'incidente, e morì qualche giorno dopo in ospedale a Caserta. Migliaccio, è emerso dalle indagini dei carabinieri della compagnia di Capua, stava guidando un sollevatore elettrico per conto della «Due Elle Multiservizi» all'interno del capannone della Multicedi; si trattava di un cosiddetto «lavoro in quota», visto che si dovevano sistemare montanti in ferro e pannelli in cartongesso su un soppalco ad un'altezza di sei metri. Durante una manovra in retromarcia, le ruote posteriori del muletto uscirono dalla rampa di carico e scarico, e il mezzo precipitò nel vuoto con il suo conducente. Dalle indagini sarebbero emerse le responsabilità di commettenti ed esecutori del lavoro. Le indagini preliminari, caratterizzate da vari sopralluoghi effettuati dai consulenti tecnici della Procura, dall'escussione di persone informate sui fatti presenti sul luogo dell'accaduto, nonché da relazioni tecniche redatte dallo «Spsal» dell'Asl di Caserta, hanno condotto a ritenere responsabili i soggetti perché con la propria condotta autonoma, caratterizzata da colpa generica e colpa specifica, hanno posto le condizioni per il verificarsi dell’infortunio mortale del lavoratore Antonello Migliaccio. Nel 2016, sempre alla Multicedi, c’era stato un altro incidente sul lavoro, quello dell’operaio Claudio De Filippo. Quello delle cosiddette «morti bianche» è un fenomeno che tocca tristemente la Campania e soprattutto la provincia di Caserta dove gli ultimi dati a disposizione parlano di una percentuale di 4,39, oltre tre volte la media nazionale: Terra di lavoro, si attesa al quarto posto in questa graduatoria nazionale. Ad agosto, l’ultimo incidente sul lavoro in provincia: sempre a Capua, in un noto scatolificio, ha perso la vita Nando Brunetti, 39 anni, rimasto schiacciato da una pressa. Lo scorso luglio è invece morto folgorato a Cesa un giovane di 33 anni originario di Giugliano in Campania.
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