Erano in 1.500 i lavoratori del gruppo Oliit (ex Ixfin) degli stabilimenti di Avezzano (L'Aquila), Chieti, Marcianise (Caserta) e Scarmagno (Torino) che hanno protestato a Roma bloccando le vie del centro della capitale per chiedere certezze per il futuro del gruppo e incontrare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. L'esponente di Rifondazione Comunista, Renato Di Nicola, era a Roma con i lavoratori per portare le propria solidarietà alla lotta di tante famiglie che da ormai tre mesi non possono contare su uno stipendio. "Un atteggiamento scandaloso, da farsa, quello tenuto dal Governo - ha denunciato Di Nicola - i lavoratori sono stati ricevuti da Gianni Letta che è riuscito solo a dire che ha bisogno di qualche giorno per studiarsi le carte. Millecinquecento persone giungono a Roma - ha proseguito - perché temono per il loro posto di lavoro e per reclamare il pagamento degli stipendi e scoprono che il Governo non si è neanche preparato adeguatamente all'incontro. Al dramma dei lavoratori il Governo Berlusconi risponde con una vera e propria farsa, perché stabilimenti che hanno ancora commesse devono rifiutarle perché l'azienda, con la regia e le garanzie del Governo, è stata venduta tre mesi fa al Gruppo Luppi che però sembra non avere le capacità finanziarie per proseguire la produzione acquistando le materie prime necessarie per soddisfare gli ordini". Secondo Di Nicola "il Governo ha illuso i lavoratori già tre mesi fa". "Oggi - ha sottolineato - si ribadisce l'inefficacia dell'azione di un Governo nazionale allo sbando per quanto riguarda le politiche del lavoro. Ai lavoratori il Governo avrebbe dovuto garantire subito almeno gli ammortizzatori sociali e l'assicurazione circa le liquidazioni, per lavorare nel frattempo ad una soluzione duratura cercando partner e finanziatori più solidi. Evidentemente i lavoratori devono scontare sulla propria pelle l'incapacità di una classe dirigente non all'altezza dei problemi reali del Paese".