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OPERAZIONE ACQUE CHIARE: I REGI LAGNI, LA GRANDE OPERA DEI BORBONI


CASERTA, 16 APRILE 2010 - Gestioni di attività di depurazioni, progetti di avanzata ingegneria idraulica, promesse di bonifica. Oggi il degrado e una pessima qualità ambientale. 200 anni fa, invece, durante il Regno di Napoli, per iniziativa del governo borbonico, la realizzazione dei Regi Lagni, un'opera di bonifica che consentì di porre un argine alle inondazioni del fiume Clanio - corso d'acqua del quale parla anche Virgilio - e dare fertilità alle aree agricole circostanti attraverso un'irrigazione regolata da canali e diramazioni. Come dimostra l'indagine di oggi, ma come hanno evidenziato altre precedenti attività investigative, pochi si sono fatti scrupolo di scaricare in questa zona acque inquinate e rifiuti di ogni tipo. Allevatori sono stati sorpresi a smaltire illecitamente gli escrementi delle bufale mentre alcuni comuni tra Napoli e Caserta avrebbero immessi i reflui - non disponendo di un proprio sistema fognario - proprio nei Regi Lagni. La mission oggi resta quella del 1610 quando, in epoca vicereale, fu realizzato il primo nucleo dell'opera che sarebbe stata poi completata nell'800 dai Borbone: raccogliere le acque piovane e sorgive convogliandole dalla zona nord di Napoli verso la provincia, in particolare i territori nolano ed acerrano ed in quello confinante del Casertano, per poi sfociare in direzione del mar Tirreno, tra la foce del Volturno e il lago Patria. Ma per troppi si tratta solo una discarica a cielo aperto da maltrattare con sversamenti illegali

 
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