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CENTRO ESPULSIONI IMMIGRATI PRESSO LA REGGIA: ECCO INTERROGAZIONE


ROMA - Interrogazione del deputato Stefano Graziano Al Ministro dell’Interno. – Per sapere – premesso che: i Centri di identificazione e di espulsione, così denominati dall’articolo 9 del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, in luogo degli ex Centri di permanenza temporanea ed assistenza sono strutture destinate al trattenimento, convalidato dal giudice di pace, degli stranieri extracomunitari irregolari e destinati all'espulsione. Previsti dall’art. 14 del D. Lgs n. 286 del 1998, come modificato dall’art. 13 della legge n. 189 del 2002, tali centri si propongono di evitare la dispersione degli immigrati irregolari sul territorio e di consentire la materiale esecuzione, da parte delle Forze dell’ordine, dei provvedimenti di espulsione emessi nei confronti degli irregolari; i requisiti richiesti per tali Centri li vedrebbero sorgere lontano dai centri abitati, vicini ad un aeroporto e alla sede di un reparto mobile della polizia; funzionari ministeriali avrebbero individuato, quale Centro di identificazione e di espulsione degli irregolari, l’area militare da tempo abbandonata, detta anche “la Polveriera”, che sebbene ricada nel territorio del Comune di Caserta si trova posizionata a ridosso dell’abitato del Comune di San Nicola la Strada e del galoppatoio del viale borbonico. Il luogo individuato è posto a pochi centinaia di metri dalla Reggia Vanvitelliana di Caserta, patrimonio dell’UNESCO, si affaccia sul viale Carlo III, arteria di accesso al centro storico di Caserta e al monumento, insistendo sull’abitato del Comune di San Nicola la Strada. La collocazione della ex “Polveriera” nel caso di specie mancherebbe del primo requisito, per cui i Centri dovranno sorgere lontano dai centri abitati; la localizzazione, come individuata, appare del tutto singolare dal momento che, oltre a non rispettare alcun vincolo di distanza dal centro abitato, riguarda una zona sottoposta a vincoli sia architettonici sia militari che ne impedirebbero qualsiasi destinazione, ampliamento e cambio di utilizzazione. La stessa area non è oltremodo idonea a soddisfare lo scopo insito nel Centro di identificazione e di espulsione, non potendo ospitare fabbricati aggiuntivi rispetto ai già esistenti capannoni, vecchi edifici di deposito in stato di abbandono denominati “casermette”, inadatti ad ospitare persone e a svolgere servizi; la vicinanza al Palazzo Reale della zona individuata richiederebbe per la struttura abbandonata consistenti e prioritari interventi di bonifica, al fine di rimuovere l’attuale presenza di amianto; l’individuazione di un Centro di identificazione e di espulsione presso la ex “Polveriera” avrebbe un impatto ulteriormente negativo sull’equilibrio complessivo di un territorio già duramente compromesso dall’emergenza dei rifiuti e dall’allarme criminalità; i Sindaci dei Comuni interessati e la Regione, come si apprende anche dalla stampa locale, hanno manifestato la loro contrarietà alla realizzazione di un Centro di identificazione e di espulsione nella zona in questione, giudicandola non soltanto illogica e giuridicamente non conforme alla normativa sulla tutela paesaggistica, ma anche contrastante con l’azione di rilancio dell’area da parte della Regione-: se il Ministro interrogato non ritenga doveroso intervenire, con la massima urgenza, per rivedere la sua posizione, al fine di cercare soluzioni diverse da quella dichiarata, evitando di rendere i Comuni interessati soggetti passivi di iniziative centrali che non passano per la riqualificazione del territorio. (26 febbraio 2009)

 
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