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BENI CULTURALI: CAIOLA SI RICORDA DEL DEGRADO DELLA REGGIA SOLO ORA

Rutelli - ministro molto frequentatore della Provincia di Caserta fino a qualche settimana fa - non c'è più, lo tsunami di Berlusconi lo ha annientato e, che coincidenza, arrivano le critiche per la gestione della Reggia di Caserta dall'assessora Caiola rilasciate a Il Velino...Memoria a flash..verrebbe da dire...


CASERTA - “Un patrimonio che meriterebbe un’attenzione straordinaria e che invece ha la sfortuna di trovarsi in un territorio che non lo valorizza a dovere”. Così Maria Carmela Caiola, assessore all’Ambiente e all’Ecologia della Provincia di Caserta, presenta al VELINO l’attuale situazione in cui versa la Reggia di Caserta. Dimora storica appartenuta ai Borbone, con meravigliosi giardini che ne fanno il complesso reale più grande d'Europa, la Reggia è stata proclamata dall’Unesco nel 1997 “Patrimonio dell’umanità”. Nonostante il prestigioso riconoscimento ottenuto, la gestione della struttura lascia alquanto a desiderare. “Sembra più che altro un condominio – dichiara Caiola – con tanti enti allocati all’interno tra cui l’Aeronautica militare. Situazione che ha suscitato le rimostranze dell’Unesco che ha chiesto allo Stato italiano di togliere obiettivi militari dal complesso monumentale. C’è poi la scandalosa situazione del palazzetto cinquecentesco del principe Acquaviva, oggi occupato da privati che non si sa bene chi siano, nonostante le numerose petizioni che da anni sono state promosse per cercare di chiarire la vicenda. Il degrado del vasto parco – aggiunge l’assessore – è invece dovuto alla scarsa manutenzione causata dalla penuria di personale che dovrebbe custodirlo. All’interno della reggia, infine, molto materiale è abbandonato nei depositi senza essere stato inventariato”. Di chi la colpa? “Non tanto della Soprintendenza ai Beni ambientali, artistici, architettonici e storici di Caserta, cui la Reggia è affidata in consegna –spiega Caiola -, quanto degli scarsi finanziamenti che provengono dal ministero. Purtroppo anche quando il complesso monumentale è stato utilizzato come set cinematografico gli introiti sono stati irrisori”. L’assessore sottolinea come il territorio di Caserta sia ricco di strutture che potrebbero innescare un importante sviluppo economico e occupazionale. “Oltre alla Reggia vi sono l’Acquedotto carolino e il Belvedere di San Leucio che andrebbero utilizzati meglio – spiega -. Si tratta di percorsi turistici eccezionali che potrebbero fare da motore per una serie di attività cui parteciperebbero anche i privati. Per il momento – conclude Caiola – auguriamoci che Caserta e provincia ricevano almeno qualche beneficio dalle manifestazioni per il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia che vedranno coinvolta anche la Reggia ”. Nadia Verdile, autrice di diversi libri relativi alla storia di Caserta e della sua provincia, racconta al VELINO un episodio di degrado vissuto in prima persona. “Nel mezzo delle tante iniziative tese al rilancio della Reggia, finiscono purtroppo anche imbarazzanti operazioni di catering. Un anno e mezzo fa – ricorda la studiosa - portai Isabel Allende a visitare il complesso monumentale e provai vergogna nel trovare il vestibolo del palazzo occupato da tavole imbandite di tartine per una festa che ci sarebbe stata la sera”. I frequenti cambi al vertice della Soprintendenza ai Beni ambientali, artistici, architettonici e storici di Caserta di certo non aiutano a migliorare la situazione della Reggia. “Gli ultimi anni sono stati piuttosto particolari con continui avvicendamenti tra sovrintendenti – spiega Verdile -. Proprio in questi giorni, tra l’altro, Giovanna Petrenga, direttrice della Reggia, è stata eletta alla Camera e bisognerà aspettare per sapere chi la sostituirà”. E’ incredibile come Caserta non riesca a sfruttare le potenzialità offerte da un patrimonio culturale del genere. “Qualsiasi città del mondo con un monumento così importante potrebbe vivere di solo turismo – dichiara Verdile -. Invece a Caserta i visitatori quando escono dalla Reggia risalgono sui pullman e se ne vanno via senza che la città ne abbia tratto beneficio”. Neppure il fatto che la struttura sia stata utilizzata numerose volte come set cinematografico ha portato giovamento. “L’utilizzo della Reggia come location – spiega la studiosa - avrebbe potuto fare da volano per esportare il nome di Caserta nel mondo. Purtroppo fino a oggi non è stato così”. (27 aprile 2008)

 
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