"Si allarga la forbice nord-sud sulla occupazione femminile, allontanando ancora di più gli obiettivi di Lisbona". Lo afferma il responsabile delle politiche del Mezzogiorno dell'UGL, Salvatore Ronghi. "Mentre il nord del Paese ha oramai già raggiunto i livelli di occupazione femminile previsti dagli accordi di Lisbona e da raggiungere entro il 2010 - ha continuato il segretario confederale Ronghi - il Sud arranca paurosamente addirittura perdendo punti e la Campania è fanalino di coda delle regioni del Mezzogiorno. Nella classifica delle 103 province italiane, Napoli è la peggiore, posizionandosi al 101° posto, superata solo da Caltanisetta e da Foggia. Non stanno meglio, inoltre, le altre province campane se consideriamo che Caserta è al 97°, Avellino al 82°, Salerno all'80° e Benevento al 74° posto. Insomma per la Campania è un vero fallimento". "Da tali dati emerge ancora di più che le famiglie meridionali e particolarmente della Campania - ha concluso Ronghi - nella migliore delle ipotesi sono monoreddito, perciò la Campania detiene il triste primato del maggiore indice di famiglie povere. La prossima programmazione dei Fondi Europei non può che partire dal necessario impulso allo sviluppo e di sostegno alle fasce deboli che in Campania sono rappresentate anche da giovani e donne". (24 aprile 2008)