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SANITA': LA ASL CE2 NON FORNISCE ATTREZZATURE BIMBA GRAVE

Riceviamo e pubblichiamo un disperato appello di un genitore per le inefficienze dell'Asl Ce 2.


Spett.le Redazione sono il padre della piccola Sofia B., nata il 7 settembre scorso, con gravissimi problemi a causa di una asfissia grave, dovuta a negligenza dei medici dell’Ospedale San Sebastiano di Caserta; ben 4 medici hanno ricevuto seri provvedimenti disciplinari (sospensione per un mese con avvio procedura di licenziamento). Purtroppo, allo stato, sono rientrati tutti e quattro in servizio. Dopo una lunga degenza al nosocomio casertano, la piccola è stata poi trasferita al Santobono di Napoli, per circa 4 mesi, dove ha subito 4 operazioni al cervello ed una allo stomaco. In seguito è stata poi trasferita presso l’università di Pisa, dipartimento neuroscienze, dove è rimasta per 1 mese e ½ circa, con la mamma ad assistere la piccola ed a fare da sentinella, con tutti i disagi che si possono immaginare per lei e per chi scrive che con l’altra figlia la raggiungeva nei fine settimana. Poi la piccola è stata operata a Roma al Bambin Gesù, vi è rimasta per 1 settimana. Adesso dal 25 marzo è all’ospedale di Santa Maria Capua Vetere (CE) dove la mamma è sempre presente al suo fianco, notte e giorno a vigilare sulla bimba a causa di continue crisi respiratorie. Nonostante i sanitari del “Melorio” sembra siano orientati alle dimissioni “protette”, non si può procedere perché l’ASL 38 CE2, nonostante le numerose assicurazioni, non è in grado di fornire le attrezzature basilari che consentano di fronteggiare alle frequenti crisi respiratorie che colpiscono la piccola. Si ricorda che la richiesta di assistenza domiciliare è pervenuta alla ASL 38 direttamente dall’Università di Pisa da oltre un mese. Servirebbero sondini, saturimetro e altre attrezzature per l’ossigenazione, pompa ad infusione per l’alimentazione ed altro (la piccola viene nutrita fin dalla nascita a mezzo sondino che affluisce direttamente nel “digiuno”) ; tutte quelle elencate essendo attrezzature “Salvavita” devono essere fornite dalla ASL ai suoi assistiti. Purtroppo allo stato vi sono solo vane promesse che vengono puntualmente disattese. La povera madre che dorme da oltre 2 mesi e mezzo in ospedale è al limite di un collasso psico – fisico ed il resto della famiglia quasi distrutto. I lunghi silenzi della ASL e le relative inadempienze delle altre strutture preposte per l’assistenza sanitaria stanno diventando insostenibili. (Lettera firmata) (15 aprile 2008)

 
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