Riceviamo e pubblichiamo una lettera-pensiero del giornalista Luigi Cangiano sull'appello di Roberto Saviano al (solo) Walter Veltroni

Ciao Roberto, ieri ho letto il tuo “appello” a Walter Veltroni, ed innanzi tutto vorrei farti un appunto perché proprio a lui? Gli altri sono tutti amici della Camorra, perfino il tuo amico Fausto Bertinotti che per ben due volte è venuto a Casal di Principe a sostenerti nelle tue iniziative? Sei uno scrittore! Ok! Per questo motivo dici di poterti rivolgere a tutti! Ok! Allora perché il tuo “appello” lo fai solo a Walter. Dici di essere al di sopra delle parti, di non fare politica, questa volta non ti rispondo ok. Caro Roberto il tuo appello al solo Walter Veltroni, leader di un solo partito, è una chiara volontà politica di “pilotare” voti verso il Partito Democratico. Caro Roberto, capisco che vivi sotto scorta e che questo sicuramente ti sta facendo perdere “presa diretta” sui problemi del nostro territorio e su chi sono i maggiori responsabili di questi problemi! Ma nel 2008, dopo 15 anni di potere bassoliniano, capo indiscusso ed indiscutibile del PD in Campania, dopo tutte le nefandezze che in questi ultimi 15 anni la Campania ha dovuto subire, grazie “ai colonnelli” di Bassolino, lanciare un appello e lanciarlo al leader del Partito Democratico, pressocché unico partito responsabile di questi ultimi 15 anni di “sprechi” di denaro, non ti sembra una contraddizione troppo lampante e che rischia di far decadere tutto quanto di buono hai finora fatto. Io ho letto il tuo Gomorra, una bella cronaca romanzata, ma non mi sono fermato la. Ho letto la Casta ed il libro dei due Senatori Villone e Salvi sugli “sprechi”, abominevoli compiuti da Bassolino in Campania, sulle consulenze elargite a suon di milioni di euro a sprovveduti, incapaci e senza dignità che per il solo merito di essere sudditi di Bassolino, hanno potuto fare ogni loro più sporco comodo ai danni delle casse della Regione. Poi ho collegato i pezzi del puzzle ed ho ricercato un responsabile di quello che è la Campania oggi dopo 15 anni di potere bassoliniano. Questo responsabile l’ho trovato: il “neonato” PD di Walter Veltroni, che a dispetto del suo “nuovismo” e delle sue “belle parole”, mangia di politica da quasi 40 anni, era con Prodi, un passo dietro di lui, nel primo pulmann targato 1996, ha fatto l’onorevole per troppe legislature e si è seduto sulla poltrona di primo cittadino di Roma, quando al Governo c’era Berlusconi, e quindi la sua coalizione non aveva nulla da offrirgli di meglio. Caro Roberto, poi voglio dirtelo con onestà, Gomorra l’ho letto, mi è piaciuto come romanzo, ma a livello di fatti sei sicuro che tutto quello che scrivi corrisponda a verità, alcuni passaggi lasciano a desiderare e molto e questo te l’ho già scritto nel 2006, quando ti ho comunque sostenuto, e per il fatto che eri costretto a vivere sotto scorta feci uno sciopero della fame durato cinque giorni. Solo per farti un esempio scrivi, in Gomorra, che a Teverola sia stato costruito il centro commerciale più grande del sud. Roberto io abito a un solo chilometro da Teverola, questo mega centro commerciale non l’ho mai visto, penso che tu ti riferisca al Medì, ma quello rispetto ad altri centri commerciali, come, solo per fare un esempio, “Le Porte di Napoli” costruito a due passi da Afragola (città natale di Bassolino), è un moscerino! Vedi Roberto, sono sviste, che mi fanno pensare. In Gomorra, sempre per fare un esempio, non fai un solo accenno sul cemento scorso a fiumi sempre ad Afragola (sempre città natale di Bassolino) per la costruzione dell’Ikea, eppure, l’Ikea per il numero di visitatori che convoglia quotidianamente nei suoi stand non è certo una cosuccia che può passare inosservata, soprattutto, ad uno scrittore impegnato come certamente sei e come ormai ti è universalmente riconosciuto. Un appunto su di un passaggio di quello che hai scritto ieri sul Mattino (4 aprile 2008 – pag. 1 e continuo sulla pag. 6) debbo fartelo. Quando scrivi rivolgendoti a Walter Veltroni “prometti che non ci sarà mai collussione implicita o esplicita con il loro (dei camorristi) mondo, con il loro sistema di risoluzione dei problemi, con le loro discariche, con i loro camion”. Ecco Roberto, ora arrivo a raccontarti un fatto che penso ti rattristerà e non poco, sei sicuro che nel tuo entourge di sostenitori e di amici, ed anche fra i tuoi eroi adolescenziali e fra i tuoi giornalisti ispiratori, non ci sia nessuno che abbia mai avuto a che fare con persone che trattano di rifiuti, che avevano discariche e società di riciclaggio rifiuti ora poste sotto sequestro. Io so per certo che un tuo eroe adolescenziale, ma che ancora continui ad elogiare con con questo appellativo, ed uno dei giornalisti dell’agro-aversano tuoi ispiratori, abbiano avuto molto a che fare e a che spartire con un noto imprenditore del settore ecomafioso di cui tu stesso hai più volte trattato in articoli apparsi su “L’Espresso” e su “La Repubblica”. “Per amore del mio popolo non tacerò”, queste parole come tu ripeti spesso, le scrisse e le pronunciò il prete, martire della Camorra, don Peppe Diana, queste parole sono care anche a me, che ho qualche anno più di te e che mi sono sempre battutto per la sua memoria, a modo mio, senza utilizzarlo a fini propagandistici, come purtroppo, in molti nell’agro-aversano hanno fatto, stanno facendo e sono certo continueranno ancora a fare. Caro Roberto, io come te vorrei che il nostro territorio divenisse finalmente libero dalla Camorra, lo voglio più di ogni altra cosa al mondo e per questo ti dico, controlla chi stimi, chi ti sta al fianco e se proprio non riesci a capire chi siano queste persone che ti attorniano e che poi hanno legami, non proprio lusinghieri, parliamo di sicure connivenze economiche, contattami in qualunque modo e sarò lieto “per amore del mio popolo” di dirti chi essi siano e cosa essi attualmente facciano, in quali partiti militano e cosa effettivamente scrivano. Doppiezze da brivido, che mi ripugnano al solo pensiero. (Lettera firmata) (5 aprile 2008 - 16:35)