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CASERTA, VICENDA IPERION: INTERVENTO DI GIOVANNA MAIETTA


Caserta - (di Giovanna Maietta Presidente Comitato Parco CerasolaSei anni di ricorsi contro una struttura abusiva a tutti gli effetti, sei sentenze del Tar di Napoli e Consiglio di Stato che ne obbligano la chiusura, due filoni di inchiesta della Magistratura sammaritana, un procedimento penale in corso, una vicenda senza fine in cui il rispetto della legge sembra un optional o un hobby piuttosto che un obbligo. Un andazzo quello di sfuggire alla applicazione dei dettami di legge che ha creato la discriminazione verso gli altri commercianti a favore di coloro che operano nell’Iperion, una condizione in cui si crogiolano i proprietari , gli esercenti e i lavoratori dell’abusivo ipermercato difeso ad oltranza dai sindacati ben lungi dall’entrare nel merito del pastrocchio . Ben otto volte doveva chiudersi l’illegale centro commerciale sorto su suolo pubblico e in danno ai cittadini e ai piccoli esercenti che hanno le carte in regola per poter operare , ebbene alle pseudo incombenti chiusure sono succeduti altrettanti pseudo drammi occupazionali. La storia si ripete ma almeno adesso seppur con l’adozione di escamotage ci si mantiene nei limiti della legalità. La decisione del sindaco che ha ritenuto di sospendere la chiusura del Famila da eseguirsi in ottemperanza alla ultima e inappellabile sentenza del Consiglio di Stato, è chiaramente una forzatura, giustificata con la solita logica della salvezza dei posti di lavoro. Ma si può andare avanti in questo modo? Piuttosto che dare illusioni ad esercenti e dipendenti, si potrebbe far capire loro che non possono continuare ad operare in un centro commerciale che non si sarebbe dovuto realizzare e che ha fatto fin troppi danni. Gli operatori del struttura abusiva dovrebbero attivarsi per chiedere i danni ai responsabili, dovrebbero schierarsi come hanno fatto i piccoli commercianti contro gli abusi di imprenditori e dirigenti che hanno creato posti di lavoro precari. Ognuno che si dichiara in buona fede e vittima di altri, dovrebbe rivendicare i propri diritti nel rispetto della legge. L’inerzia porterà ad una lenta agonia con l’inevitabile chiusura e cioè lo stesso risultato di sei anni fa se si fosse eseguita la prima sentenza del Consiglio di Stato. La battaglia legale continua e a rimetterci saranno i deboli, come sempre. Ora i giudici del Tar di Napoli dovranno pronunciarsi in merito a un assurdo condono a cui ha aderito la società Iperion presieduta da Arcangelo Tedeschi indagato tra i responsabili dell’abuso edilizio. Un adesione a una sanatoria non riferita alle strutture commerciali e basata su l’interpretazione ad hoc di un sottosegretario alleanzino per il tramite del leader dell’Udc Domenico Zinzi che ne rivendicò il merito o demerito. Noi ci saremo in questo scontato contenzioso anche se con un intervento ad opponendum (in appoggio dell’amministrazione comunale), saremo autonomi come sempre perché sinceramente seppur apprezzando l’atteggiamento dell’attuale amministrazione di non avvalorare la violazione della legge e quindi di non correre il rischio di mettersi alla stessa stregua della spregiudicatezza dell’amministrazione Falco in merito a questa vicenda, abbiamo le nostre perplessità che forse col tempo potranno essere fugate o confermate. (1 dicembre 2007-16:55)

 
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