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ALTRO CHE TESTAMENTO PAVAROTTI. A SESSA AURUNCA (CASERTA) CASO ESPLOSIVO

Altri particolari per l’eredita’ contestata. In un giudizio di lavoro rigettata la riconvenzionale. Inchiesta dell’inps per mancata contribuzione. Sospesa la causa penale a Carinola


Sessa Aurunca – (di Ferdinando Terlizzi ) Si sono appresi altri particolari per la sconcertante vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto un intero nucleo familiare, per una eredità contestata del valore di molte migliaia di euro, rappresentata da appartamenti ( a Sessa e Roccamonfina ), terreni in varie località dell’agro sessano e nelle frazioni, bot e cct per circa 500 milioni delle vecchie lire, e cospicui conti bancari. Protagonisti da un lato Maria Francescone, vedova di Salvatore Sullo, con i figli Michele e Simona, vittime di una serie di soprusi e di prevaricazioni e, dall’altra, Andrea Sullo e la sorella Nicolina, tutti da Sessa Aurunca. L’avvocato Luigi Ferrante si recherà domani nuovamente presso il commissariato di P.S. di Sessa Aurunca e ad integrazione della querela presentata consegnerà al dr. Giovanni Romano, un dossier di ben 23 documenti, che comprovano la veridicità della incredibile macchinazione atta a negare sacrosanti diritti ad una povera vedova. Andrea Sullo è noto alle cronache giudiziarie, non solo per la vicenda del supermercato Sisa ( le cui mura sono di proprietà della Edilclass, società facente capo a Silvestro Mancini e Andrea Grella, ancora al centro di una inchiesta della Procura samaritana ), ma anche per aver denunciato la cognata, appunto Maria Francescone, all’autorità giudiziaria, (giudizio penale in corso presso il Tribunale di Carinola, allo stato rimesso alla Procura, in seguito ad una eccezione sollevata dalla difesa di Francescone, nella persona dell’avvocato Genny Iannotti ), per tentativo di truffa, dopo che quest’ultima, a mezzo del suo legale l’avvocato civilista, Domenico Stanga, aveva chiesto gli emolumenti limitatamente al periodo che aveva lavorato sia presso l’abitazione dei coniugi Rosanna Di Resta- Andrea Sullo, che presso l’Euromark gestore del Sisa). Diritti negati, con pretestuose e devastanti false deposizioni di dipendenti, evidentemente costretti a tali affermazioni. Per i due giudizi in materia di lavoro la Francescone ha chiamato in causa, con l’ausilio dell’avvocato Antonio Monarca, noto amministrativista di Sessa Aurunca, sia i coniugi Rosanna di Resta- Andrea Sullo che il Sullo quale gestore del Sisa. Nelle udienze di merito dei giorni scorsi ( 9 e 10 ottobre u.s. ) i convenuti hanno rigettato ogni richiesta della Francescone adducendo che vi è giudizio penale in corso ed hanno richiesto la sospensione dei procedimenti spiegando, nel contempo, riconvenzionali nei confronti della vedova. Il giudice ha ritenuto di sospendere il giudizio che riguarda il supermercato ( tre anni di lavoro ) ma ha respinto le argomentazioni frustranee per il lavoro svolto presso i coniugi Di Resta-Sullo ( per circa 12 anni di lavoro e con una richiesta di ben 120 mila euro di emolumenti oltre ai contributi non versati per i quali vi è una inchiesta a cura del servizio ispettivo dell’Inps) e dopo l’interrogatorio della parti ( la Francescone era assistita dall’avvocato Giuseppe Monarca ) il giudice si è riservato. E veniamo alla vicenda del testamento cosiddetto “falso”. Il primo settembre del 2004, inopinatamente e di sua volontà Nicolina Sullo, (sorella di Andrea Sullo, erede di Michele Sullo, deceduto il 2 dicembre del 2001 e Concetta di Marco, deceduta il 24 dicembre del 2004), si reca presso il notaio Luigi Sorgenti degli Uberti con studio in Sessa Aurunca, e chiede la pubblicazione di un testamento, ( senza svelare né il luogo del rinvenimento né la data o altre circostanze concrete né convocando o facendo convocare, per la dovuta accettazione o conoscenza uno dei membri della famiglia presunta beneficiaria e cioè Maria Francescone o il figlio Michele ), che assegna l’appartamento alla via XXI Luglio 80 (appartamento già occupato da Maria Francescone, fin dal matrimonio contratto con Salvatore Sullo, fratello di Andrea e della citata Nicolina ) a Michele Sullo ( il giovane, figlio di Maria e nipote omonimo del de cuius ) e l’usufrutto dello stesso a Maria Francescone. Nel testamento vi è anche il lascito di un pezzo di giardino per la stessa Nicolina Sullo. Sembrerebbe tutto regolare ed anche normale se non fossero seguite, a questo atto pubblico, azioni giudiziarie che, definire temerarie, sarebbe veramente un eufemismo. L’aggrovigliarsi degli avvenimenti, con decisioni cervellotiche, condivise, incredibilmente, da vari difensori, fanno sprofondare la vicenda nella più maleodorante putredine. Sta di fatto che Andrea Sullo, cita in giudizio la sorella Nicolina ( che però rimane contumace ), la cognata Maria Francescone, i nipoti Michele e Simona e perfino la figlia illegittima del fratello Jessica. Cosa rivendica? Non dice che il testamento che assegna l’appartamento alla Maria e ai figli è falso. No. Si lamenta di essere stato pretermesso. Cioè di essere stato escluso da quel testamento e quindi chiede la sua parte. Poi, evidentemente, costretto a tanto dalle osservazioni del giudice, ( che aveva opinato:”Se il testamento, come ritenete, è falso, perché finora, non avete sporto querela contro ignoti?”). E Andrea Sullo parte, “lancia in resta”, e presenta una denuncia- querela, in corso di causa, innanzi al giudice Dott. Giovanni D’Onofrio ( R.G. 2791/05 udienza 15/05/07), contro Maria Francescone, Michele e Simona Sullo, Jessica Sullo, (figlia naturalizzata ) e, udite, udite… anche contro la sorella Nicolina Sullo e accusa tutti di aver redatto il falso testamento… perché il padre era cieco. Ma lui, poverino, non lo sapeva quando la sorella Nicolina, nel 2004, andò a pubblicare il testamento. “Il reato è doppiamente aggravato” – ha spiegato l’avvocato Luigi Ferrante - “sia perché Andrea Sullo ha accusato persone che sapeva innocenti, ( si è sempre vantato, finanche nel corso delle udienze in Tribunale, che era stato lui a redigere il testamento falso; ciò ha riferito alla presenza del suo avvocato e dell’avvocato di Maria Francescone ), sia perché ha sostenuto la predetta accusa, davanti a magistrato. Non mancheremo di seguire la vicenda per i nostri lettori. (17 ottobre 2007-18:48)

 
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