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*INTERVISTE: LA NATURA DELLA DEMOCRAZIA, PARLA FABIO CALABRESE*


Giovanna Canzano
intervista
FABIO CALABRESE
10 aprile 2007

LA NATURA DELLA DEMOCRAZIA

“…se i democratici all'indomani della caduta del Muro di Berlino, invece di far sprofondare ai comunisti la faccia nel fango e nella putredine, nel sangue da loro versato hanno offerto a costoro un mantello per coprire le loro vergogne, per tramutarsi nel giro di una notte
in "socialisti" e "democratici di sinistra", se ancora adesso la più grande piaga purulenta che ha infettato e devastato la storia umana è considerata un'ideologia rispettabile, mentre il fascismo è stato dichiarato "il male assoluto" e condannato ad un ostracismo che dura ormai da tre generazioni, non vi pare che questo ponga interrogativi non sulla natura del comunismo ma su quella della democrazia?”
Fabio Calabrese

CANZANO – La sinistra al potere in Italia è un motivo di preoccupazione?

CALABRESE - Cosa dobbiamo pensare contemplando questa nostra povera Italia che nell'anno di(s)grazia 2006 si è spontaneamente riconsegnata per la seconda volta nelle mani degli eredi e continuatori del più colossale disastro storico in cui un sistema politico sia mai andato incontro, consumatosi nell'Europa dell'est
tra il 1989 ed il 1991? Che dire del fatto che la nostra piccola "Area" che pure dovrebbe e potrebbe essere un punto di alternativa, di rinascita, si condanni alla definitiva inesistenza politica per l'incapacità di superare le proprie beghe interne?

CANZANO - Forse che la politica internazionale offre scenari migliori?

CALABRESE - Non abbiamo forse assistito, non stiamo forse assistendo alla morte dell'idea europea, con l'Unione Europea che si è trasformata in un appannaggio di banchieri dagli affari poco puliti, mentre i popoli dell'Europa, italiani in testa non
sembrano più nemmeno avere la forza di opporsi al trend demografico
discendente che porterà alla loro sparizione in qualche decennio, mentre i
"buchi" della nostra natalità sono sempre più occupati, come da parassiti
che vanno ad infettare una piaga, dall'immigrazione demograficamente
esuberante dal Terzo Mondo. Davvero stiamo per assistere alla definitiva
vittoria dell'oro nella sua millenaria lotta contro il sangue?

CANZANO - Con la fine dell'Unione Sovietica e dei regimi
comunisti dell'Est europeo, dal 1991 possiamo mettere la parola fine ai regimi totalitari?

CALABRESE - Se di tragedie come quella delle foibe per sessant'anni ad occidente del Tagliamento non se n'è saputo nulla, se nessuno è mai stato chiamato alla
sbarra per rispondere dei tre milioni di tedeschi scomparsi nei territori ad
oriente dell'Oder, se i democratici all'indomani della caduta del Muro di
Berlino, invece di far sprofondare ai comunisti la faccia nel fango e nella
putredine, nel sangue da loro versato (stiamo parlando di qualcosa come 200
milioni di morti ammazzati dalle varie specie di comunismo nel corso del XX
secolo e della confisca della libertà, della privazione di condizioni
decenti di vita per circa un terzo dell'umanità) hanno offerto a costoro un
mantello per coprire le loro vergogne, per tramutarsi nel giro di una notte
in "socialisti" e "democratici di sinistra", se ancora adesso la più grande
piaga purulenta che ha infettato e devastato la storia umana è considerata
un'ideologia rispettabile, mentre il fascismo è stato dichiarato "il male assoluto" e condannato ad un ostracismo che dura ormai da tre generazioni,
non vi pare che questo ponga interrogativi non sulla natura del comunismo ma
su quella della democrazia?

CANZANO – Si può credere nella democrazia?

CALABRESE - Noi abbiamo avuto la sfortuna o il privilegio di venire a
contatto con verità che per il "pensiero unico" democratico che vorrebbe
impensabili le alternative a se stesso, non dovrebbero neppure esistere.
Che si tratti delle foibe, della guerra civile proseguita in Italia sotto
forma di una lunga catena di delitti contro chi non si poteva più difendere
per un anno e mezzo dopo la conclusione del conflitto mondiale, o del
ricordo di quattro milioni di persone sterminate dai bombardamenti
angloamericani senza nessuna utilità o giustificazione militare, abbiamo
saputo, sappiamo abbastanza di quel che non si doveva sapere, le stranezze,
quanto meno, di una democrazia che sulla carta proclama la più totale
libertà di espressione delle idee, pretende addirittura di identificarsi con
essa, ed all'atto pratico procede per censure, rimozioni, "reati di
opinione" in modo nulla affatto diverso da quei regimi che si proclamano
scopertamente dittatoriali.

CANZANO – La nostra democrazia però preclude la libertà di pubblicare, dopo valide ricerche le più recenti ‘scoperte’ nella ricerca storica…

CALABRESE - La recente, clamorosa condanna a tre anni di detenzione dello storico inglese David Irving avvenuta nella democraticissima Austria per null'altro
che la manifestazione di un'opinione (e senza che le autorità e la
diplomazia di Sua Maestà Britannica abbiano mosso un dito per tutelare il
loro suddito), non è che la punta dell'iceberg di un sistema di repressione
esteso a tutte le "democrazie occidentali" e nel quale l'Italia non è
seconda a nessuno.

CANZANO – Se al posto di Irving ci fosse stata un’altra persona?

CALABRESE - Provate ad immaginare per ipotesi che al posto di David Irving, uno storico le cui ricerche l'hanno portato ad una rivalutazione della parte perdente
nel secondo conflitto mondiale, ci fosse stato un terrorista rosso imputato
di reati di sangue: sarebbe subito diventato il beniamino della stampa
radical-chic di tutta Europa, i mass media si sarebbero mobilitati,
avremmo assistito ad appelli e campagne per spingere l'opinione pubblica ad
agitarsi per ottenere la sua liberazione. Credete che io stia esagerando?

CANZANO - A Roma abbiamo la Baraldini…

CALABRESE - Silvia Baraldini, estremista rossa già detenuta negli USA per
fatti di terrorismo, ed ora "consulente" del comune di Roma, lucrosamente
stipendiata con il denaro pubblico.

CANZANO – Ciò dimostra che la democrazia…

CALABRESE - Tutto ciò cosa dimostra se non la consanguineità fra democrazia e comunismo, come sistemi basati sull'affermazione teorica della libertà, dei diritti
umani, della giustizia sociale, e la loro totale negazione nella pratica?

CANZANO – E la democrazia che gli Stati Unita vogliono a tutti i costi esportare?

CALABRESE - Fino alla caduta dell'Unione Sovietica, gli Stati Uniti hanno costituito il possente e saggio scudo protettivo del mondo libero, e questo ha dato loro una superiorità morale che giustifica la loro egemonia sull'Europa occidentale, e dà loro il diritto d'intervenire in qualunque area del pianeta per imporvi la democrazia. Questa è l'immagine che l'impero americano vuole dare di sé, questo pensano moltissime persone; e si tratta di una menzogna lampante, forse la grande menzogna in assoluto della nostra epoca.

CANZANO – Gli USA sono sempre stati anticomunisti…

CALABRESE - Per prima cosa, gli Stati Uniti non sono mai stati anticomunisti ma semmai antisovietici e limitatamente al periodo fra il 1945 e il 1989, ma la storia
del comunismo comincia prima, e sfortunatamente prosegue dopo di allora.
Diciamo la verità: quando nel 1941 l'Asse lanciò il suo attacco all'impero
"rosso" allora ancora limitato alla sola Unione Sovietica, il bubbone
comunista poteva essere estirpato. Non erano più i tempi di Napoleone, le
grandi distanze della Russia potevano essere percorse dai corazzati e dalle
truppe meccanizzate, ed anche il vantaggio demografico, in condizioni
d'inferiorità tecnologica garantisce soltanto di creare al nemico il
problema della gestione di grandi quantità di prigionieri.

CANZANO – Cosa fecero gli americani?

CALABRESE - Come si vide bene nelle prime fasi del conflitto tedesco - sovietico,
l'impero di Stalin era sul punto di crollare, e fu solo il massiccio invio di aiuti americani a salvarlo. Ancora nel 1944, quando il vento era ormai cambiato, l'Abwehr, il servizio segreto militare tedesco calcolò che la distruzione di anche uno solo dei convogli di rifornimenti che gli Stati Uniti inviavano all'Unione Sovietica attraverso le rotte artiche, avrebbe ritardato la marcia dell'Armata Rossa verso occidente di un mese. La distruzione o, s'intende, il mancato invio, perché la semplice verità è che l'Unione Sovietica non avrebbe potuto insediare il proprio dominio su metà dell'Europa ad occidente della Vistola se gli Stati Uniti non l'avessero permesso e voluto. Sappiamo cosa ha significato ciò: privazione della
libertà, miseria e morte per centinaia di milioni di persone.

CANZANO – E le dichiarazioni di Roosvelt?

CALABRESE - Le dichiarazioni a questo riguardo del presidente americano di allora, Franklin Delano Roosevelt, senza alcun dubbio uno dei personaggi più nefasti della storia umana, non lasciano dubbi: era palese il suo progetto di porre
fine all'egemonia che l'Europa aveva esercitato sul mondo dal XVI al XIX
secolo, e che per ottenere ciò l'Europa andasse essa stessa ridotta a
colonia, spartita fra Americani e Sovietici.

CANZANO – Cosa distingue l’anticomunismo dall’ antisovietismo?

CALABRESE - La distinzione fra anticomunismo ed antisovietismo non è accademica: pensiamo solo all'atteggiamento di amicizia che gli USA hanno sempre tenuto nei confronti dell'altra testa del bicefalo mostro comunista a partire dagli
anni '70 circa, quella cinese, prima in funzione antisovietica, poi per
altri motivi. Il comunismo del "grande timoniere" Mao Tse Tung (o Mao Dse
Dong, come vuole la grafia più recente dei nomi estremo orientali) non ha
tormentato il suo miliardo e passa di sudditi con orrori minori di quelli
generosamente dispensati da Stalin e dagli altri despoti che si sono
succeduti alla testa dell'Unione Sovietica, orrori che continuano ancora
oggi. Al momento presente la Cina conta una "popolazione carceraria" di
internati nei gulag pari circa a quella degli Stati Uniti, lattanti
compresi.

CANZANO – Oggi si parla tanto di globalizzazione…

CALABRESE - Oggi, grazie al "miracolo" della globalizzazione scopriamo che il
capitalismo selvaggio ed il comunismo cinese non solo sono pienamente
compatibili, ma complementari: la Cina con il suo "mercato del lavoro" di
braccia a bassissimo costo di centinaia di milioni di moderni schiavi privi
di qualsiasi diritto, è la realizzazione del sogno più sfrenato della grande
industria capitalista.
Verrebbe da pensare che chi fa contemporaneamente professione di
anticomunismo e filoamericanismo, come Berlusconi e Fini, sia in perfetta
contraddizione, che sia o un cretino o in malafede, tuttavia è evidente che
i leader delle due maggiori forze politiche del centrodestra non possono
essere dei cretini.

CANZANO – Come può avvenire questo?

CALABRESE - Il caso può governare i piccoli episodi della nostra vita, sicuramente non i grandi movimenti storici. Tutto ciò avviene perché comunismo e
capitalismo/democrazia made in USA sono due facce della stessa medaglia.
Karl Marx è un autore che gli antimarxisti dovrebbero leggere quanto e più
dei marxisti, che si sforzano di non capirlo per non vederne le
contraddizioni.

CANZANO – Ma il messaggio di Marx…

CALABRESE - La soluzione marxista non è che un ulteriore stadio dello stesso male, ma ciò non toglie che Marx abbia colto assolutamente nel segno nell'individuare la radice dei mali del capitalismo, ma potremmo dire più in generale della modernità, che egli identifica in ciò che chiama reificazione, ossia la
tendenza dei rapporti fra gli uomini a trasformarsi in rapporti economici,
rapporti fra cose, fra merci, regolati unicamente dal denaro.
Le società tradizionali erano società organiche, fondate su di un principio
di solidarietà reciproca fra i loro membri e su di un sistema di valori
condivisi. La società moderna è una società meccanica dove i rapporti fra le
persone sono rapporti fra cose, regolati dalla legge del denaro e della
concorrenza, ossia una guerra ritualizzata di tutti contro tutti, la cui
violenza è in teoria ben nascosta, ma molto spesso esplode allo scoperto, e
si rivela spietata soprattutto verso chi non ha nulla da "offrire sul
mercato": i poveri, i malati, gli anziani.

CANZANO – E i valori come fede, ideali…

CALABRESE - Ideali, valori, fedi, o non esistono più, o sono l'alibi per edulcorare o
nascondere le varie forme dello sfruttamento.
Questa reductio Marx la chiama reificazione, ma potrebbe avere altri nomi,
forse quello che le conviene di più è semplicemente quello di modernità.
Comunismo e capitalismo - americanismo - democrazia sono due facce speculari
dell'avvento del mondo disumano; la prima si è rivelata una direzione
abortita, la seconda prosegue la sua folle corsa fino a quando non avrà
lasciato più nulla di non contaminato, di non devastato.

CANZANO - Cosa pensi del giornalismo di Maurizio Blondet?

CALABRESE - Blondet è un giornalista, uno scrittore, un intellettuale "con le palle", qualità estremamente rara in questa Italia di intellettuali-capponi; è un formidabile polemista, e la sua grinta mi piace tantissimo, ma come certamente ti rendi conto, è molto più facile convenire con la "pars destruens" di un pensiero che con la sua "pars construens". Blondet è un esponente del tradizionalismo cattolico; un filone di pensiero che a mio parere diventa non sostenibile ed anacronistico nel momento in cui la Chiesa cui costoro (non io!) fanno riferimento, lo sconfessa. In questi ambienti è tuttora vivo un antigiudaismo (che per carità, è tutt'altra cosa dell'antisemitismo, non è una questione "razziale" ma religiosa) piuttosto esplicito, e che oggi mi sembra quasi il collante principale di questo orientamento; vedi persone come Edoardo Longo o Franco Damiani.

CANZANO – Tu come ti definisci?

CALABRESE - Io personalmente non sono antigiudaico come non sono antiislamico od anticristiano: la religione che un uomo, qualsiasi uomo, professa, è affare suo; quello che semmai mi può interessare in sede politica, è il riflesso dei comportamenti religiosi delle masse umane sul piano sociale e politico.

CANZANO - Cosa pensi dell'ebraismo e/o del sionismo (premesso che non sono la stessa cosa)?

calabrese - L'ebraismo non è "una razza" (è antropologicamente indifendibile il concetto che esista una "razza ebraica"), quanto piuttosto un gruppo umano definito da un'appartenenza religiosa e - parzialmente - etnica. Certamente è noto che il fascismo come tale, a differenza del nazionalsocialismo, non è stato razzista fino al 1938, ed anche dopo di allora, dopo l'adozione di "leggi razziali" necessitate dall'alleanza con la Germania, ha attuato la discriminazione, ma non la persecuzione
né tanto meno lo sterminio.

CANZANO – In effetti in Italia gli ebrei non sono stati perseguitati…

CALABRESE - In pratica, a nessun ebreo italiano è stato torto un capello fino all'8 settembre 1943; non solo, ma nelle zone d'Europa, per esempio, in Croazia, dove le linee di demarcazione delle aree di occupazione italiana e tedesca erano incerte, i nostri militari sono intervenuti più volte per sfilare di mano gruppi di ebrei alle SS. Non è tutto; italiani convinti fascisti hanno continuato a cercare di fare il possibile per proteggere gli ebrei anche dopo l'8 settembre 1943, con gravissimi rischi personali; un fascista convinto era Giorgio Perlasca. Di Giovanni Palatucci non abbiamo una testimonianza così evidente di come la pensasse, ma credo che il fascismo non avrebbe mai affidato ad una persona di fede fascista tiepida od anche lontanamente sospetta, un incarico delicato come quello di questore in una città di frontiera come Fiume.
Tutto questo non è servito a nulla, nel senso che nel dopoguerra le comunità ebraiche, facendo una minestra "nazifascista" assolutamente falsa dal punto di vista storico, hanno preso loro per prime a considerarci come nemici per il fatto stesso che esistiamo ancora. Fra gli ebrei italiani si contano moltissimi comunisti, ed io non posso dimenticare che all'ombra nefanda della bandiera rossa è avvenuto il "genocidio dimenticato" delle foibe.

CANZANO – Cosa pensi del sionismo?

CALABRESE - Il sionismo, come ideologia razzista ed imperialista, l'idea aberrante del "grande Israele" dal Nilo all'Eufrate, e la politica concreta di persecuzione di segregazione, di "genocidio al rallentatore", di privazione dell'identità di popolo attuata contro i Palestinesi non possono meritare altro che la più piena, assoluta, netta condanna. Il comportamento di Israele, il sionismo, è un'esecrabile violazione di qualsiasi norma del diritto internazionale, e del pari è inaccettabile che continuino a sventolarci sotto gli occhi "l'olocausto" per impedirci di vedere e di capire. Per rendere onore alle vittime di un delitto orribile (e lo è stato anche se il numero delle vittime dei lager nazisti - ebrei e non ebrei - è un quinto od un sesto di quello dei morti nei gulag staliniani, e non molto superiore a quello dei civili massacrati dagli eserciti "alleati"), dovremmo permettere ai loro nipoti di continuare a macchiarsi di delitti analoghi?

CANZANO – Dell’ultimo libro si Ariel Toaf?

CALABRESE - Se gli Ebrei di secoli fa praticassero o meno sacrifici umani, può essere interessante in sede storica, ma non è un fatto politico.

BIBLIOGRAFIA -
Ha pubblicato diverse cose sia cartacee sia su internet nei rami della politica, della fantascienza, del celtismo; su google digitando "Fabio Calabrese" si trovano vari riferimenti. Ha pubblicato il libro: "Occhi d'argento" che è un'antologia di fantascienza edito dalla Perseo Libri, è coautore assieme ad altri quattro amici del "Dizionario dell'universo di Tolkien" della Bompiani, ed a giugno dovrebbe essere pubblicato da Psiche e Aurora di Roma il romanzo fantasy, "La spada del Dunnland".
Fra le cose che si possono trovare in internet, c’è la versione on line di "leggende manualistiche", un suo articolo di filosofia comparso sul Bollettino della Società Filosofica Italiana. E’ collaboratore fisso del periodico "Ciaoeuropa" di Antonino Amato.

BIOGRAFIA –
Nato a Trieste dove tuttora vive, nel novembre 1952, è laureato in filosofia ed è un insegnate del liceo scientifico. E’ coniugato ed ha due figlie. Da ragazzo ha militato in quella che allora era la "Giovane Italia".
Nel 1971 ha fatto parte della delegazione triestina al congresso di fondazione del Fronte della Gioventù a Montesilvano di Pescara. E’uscito dal MSI molto prima della sua trasformazione in AN, per contrasti ideologici e motivi personali. Per molto tempo si è tenuto fuori dalla politica attiva, ed è tornato ad occuparsene – come opinionista freelance in totale libertà - solo in questi ultimi anni, per reazione all'evidente sfascio dell' "Area", per non lasciar morire un'idea.
Nel frattempo, ha fatto altre cose; è diventato un autore di fantascienza piuttosto apprezzato, e si è occupato anche molto di cultura celtica, pubblicando parecchi scritti sui siti che si occupano di cestismo, non perché si considera più celta che italiano, ma per aiutare soprattutto i più giovani a ritrovare le tracce della spiritualità originaria dell'Europa.

giovanna.canzano@email.it
338.3275925

 
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