LEGGE 488, PER BRANCACCIO DI CONFINDUSTRIA CASERTA E' DELUDENTE SUA APPLICAZIONE
Data: Mercoledì, 24 gennaio @ 20:49:48 CET Argomento: Economia
"I risultati dell'ultimo bando della legge 488/92, ed in particolare quello riservato al settore industria, sono stati una delusione per gli imprenditori". Lo afferma Stefania Brancaccio, presidente della Piccola Industria di Confindustria Caserta, sulla scorta delle graduatorie pubblicate, a cura delle Regione, lunedì scorso,
Il presidente casertano della Piccola, infatti, rileva che sui 376 che hanno superato l'istruttoria bancaria, soltanto 35 risultato risultano beneficiari delle agevolazioni, ovvero appena il 9,3%. "E già questo la dice lunga sull'efficacia dell'incentivo", commenta Stefania Brancaccio. Non solo. Dei 35 progetti, 17 hanno rinunciato del tutto al contributo a fondo perduto, optando per il solo finanziamento agevolato. Vale a dire, il semplice abbattimento dei tassi di interesse sui mutui. Formula per la quale avrebbero optato anche la restante parte delle aziende escluse, ma che invece non sono state nemmeno prese in considerazione.
"Alla luce di questi dati - continua la Brancaccio - non è eccessivo parlare di risultati scandalosi. In primo luogo, per l'esiguità dei fondi messi a disposizione, che la ridicola percentuale di buon esito prima indicata mette impietosamente a nudo. In secondo luogo, una graduatoria che agevola meno del 10% degli aventi diritto, contravviene alle stesse premesse che hanno contraddistinto la riforma degli incentivi del 2006 e, quindi, l'apertura di questo ultimo bando. Infine, state agevolate praticamente solo le imprese operanti in quei settori ritenuti dalla Regione Campania prioritari. In questo senso, infatti, è necessario evidenziare come determinante per l'effettivo ottenimento dell'agevolazione sia stato l'indicatore regionale. E con un effetto addirittura distorto sul risultato. Vale a dire, tra le escluse dalle agevolazioni ci sono anche le numerose imprese che richiedevano solo ed esclusivamente il finanziamento agevolato e non invece il contributo a fondo perduto".
Una evidente stortura alla quale, tuttavia, il presidente della Piccola industria casertana spera si possa apporre un correttivo. "Ovvero, un rifinanziamento che consenta lo scorrimento della graduatoria, in modo da accontentare una percentuale di progetti non del tutto ridicola", dice la Brancaccio. E indica la strada: "Su questo fronte si può coinvolgere sia il Governo Centrale (nella misura in cui il Cipe decida di utilizzare alcune dei fondi nelle sue disponibilità), sia la Regione Campania, che potrebbe decidere di immettere nuove risorse finanziarie. Insomma, al punto cui si è giunti non si tratta di verificare se la legge 488 piace o non piace, si tratta di prendere atto di una richiesta importante proveniente dal mondo imprenditoriale campano, che peraltro non può essere trattato in questo modo. In fondo, attraverso le agevolazioni finanziarie della 488 le imprese chiedono semplicemente di avere un migliore accesso al sistema bancario, più snello e meno oneroso, e non denaro a fondo perduto. Insomma, questa non è una richiesta di assistenzialismo". (24 gennaio 2007-20:49)
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