
DIFFAMAZIONE: FORSE SI SALVANO MOLTI (PSEUDO) GIORNALISTI CASERTANI
Data: Martedì, 04 novembre @ 19:14:31 CET Argomento: Giornali e Giornalisti
Per la diffamazione a mezzo stampa si
esclude il carcere per i giornalisti. E' quanto prevede il testo
appena presentato in commissione giustizia dalla relatrice
Isabella Bertolini (Fi). Si prevedono multe che variano dai 1500
ai 7500 euro.
Nel nuovo testo presentato dalla
Bertolini si prevede anche un tetto massimo per il risarcimento
del danno: 25 mila euro. E l'azione civile per il risarcimento
si prescrive entro un anno dalla pubblicazione.
"Salva la responsabilità dell'autore della pubblicazione e
fuori dai casi di concorso - si legge nel testo appena
depositato - il direttore o il vicedirettore responsabile
rispondono dei delitti commessi con il mezzo della stampa, della
diffusione radiotelevisiva o con altri mezzi di diffusione se il
delitto è conseguenza della violazione dei doveri di vigilanza
sul contenuto della pubblicazione. La pena è in ogni caso
ridotta di un terzo".
Nella nuova formulazione del provvedimento si prevede anche
che il competente ordine professionale stabilisca delle sanzioni
disciplinari in seguito alla trasmissione degli atti da parte
della magistratura.
Anche l'ingiuria è punita con una multa fino a 650 euro. La
pena aumenta a 950 se l'offesa consiste nell'attribuzione di un
fatto determinato. Le pene aumentano se l'offesa è commessa
davanti a più persone. Anche la diffamazione semplice, cioé
quella non a mezzo stampa, sarà punita con una multa che può
arrivare fino a 1500 euro. Se l'offesa consiste
nell'attribuzione di un fatto determinato la pena potrà
arrivare fino a 2500 euro. Se l'offesa "é arrecata col mezzo
della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità ovvero
in atto pubblico - si legge ancora nel testo - si applica la
pena della multa da 500 a 2500 euro. Le sanzioni previste in
questo testo si applicano anche ai siti Internet e viene
riformulata anche la parte riguardante la rettifica.
La persona offesa ha il diritto di
pretendere la rettifica. L'autore dell'offera ha non solo
l'obbligo di pubblicarla, ma deve anche chiedere ad almeno altri
due quotidiani che questa rettifica venga stampata. Il tutto a
sue spese. Chi ha offeso deve fare questa richiesta ad almeno
altri due quotidiani a tiratura nazionale entro tre giorni dalla
rettifica. Chi adempie a questa disposizione dovrà pagare una
multa non superiore a 375 euro.
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