CASERTA, PROVINCIA. VENTRE: 'PIU' CHE RIMPASTO E' AZZERAMENTO'
Data: Domenica, 17 settembre @ 18:47:13 CEST Argomento: Politica
(di Riccardo Ventre, Eurodeputato, Consigliere Comunale a Caserta) - Ormai da giorni e giorni sentiamo e leggiamo di rimpasto alla Provincia, di riunioni all’interno dei singoli partiti di centro sinistra per il rilancio della coalizione, di incontri dell’Unione a livello comunale e provinciale per la verifica delle situazioni, ecc, ecc. Tutto ciò sta a dimostrare in maniera evidente che le cose non vanno. Infatti, com’è sotto gli occhi di tutti, oltre che all’immobilismo dell’Ente Provincia, da più di un anno e mezzo, anche al Comune, le cose non vanno meglio. E’ naturale però che in quest’ultimo ente, ove gli amministratori sono stati eletti da tre mesi, gli assetti non possono essere toccati, almeno per il momento, in quanto ancora recente è l’insediamento ed una siffatta ipotesi chiarirebbe inevitabilmente, anche ai meno addentro alle questioni politiche, la precarietà degli equilibri. Ed allora i partiti tutti del centro sinistra hanno concentrato la loro attenzione alla Provincia, ove ormai la parola d’ordine è “rimpasto”. Tale termine, comunque, non è appropriato; infatti nella sua esatta accezione, il temine rimpasto si usa allorquando solo determinati assessori non lavorano bene ed allora è meglio sostituirli. Diverso e non corretto appare quindi l’utilizzo di questo temine alla provincia. Infatti da oltre un anno e mezzo è l’intero Ente ad essere paralizzato, non solo questo o quel settore. Non si registra una concertazione in quanto i partiti tutti sono stati espulsi ed alla loro funzione non è stato sostituito nulla se non il personalismo di questo o quel personaggio. Quindi politicamente corretto sarebbe parlare di necessità di azzeramento che derivi da una presa di coscienza dei partiti della ormai accertata impossibilità di dare quell’indirizzo politico all’azione amministrativa, così come dovrebbe essere, in quanto tutti esautorati. La cosa è ancora più grave se si considera che in effetti furono proprio i partiti, un anno e mezzo fa, a portare all’elezione l’attuale presidente della Provincia e quindi gli equilibri, in seno alla giunta e per la distribuzione degli incarichi istituzionali, furono raggiunti sulla scorta dei risultati conseguiti dalle singole sigle. Oggi, lo scenario è completamente cambiato: il presidente, recentemente espulso dall’UDEUR, non ha un punto di riferimento, così come alcuni assessori e consiglieri, inizialmente in quota UDEUR, anch’essi oggi senza appartenenza partitica ma lanciati in un progetto di partito democratico che, al momento, a mio avviso, è il modo di rimanere a galla. Dal tutto, e nella ricerca del si salvi chi può, ne scaturisce l’immobilismo, ormai lungamente protratto. Tale situazione certamente non può che giovare alla Casa delle Libertà, ossia allo schieramento al quale appartengo, in quanto crea i presupposti per una schiacciante vittoria elettorale al prossimo turno. Fin qui, egoisticamente, la cosa potrebbe anche far piacere. Purtroppo, però, l’inerzia danneggia soprattutto i cittadini e ciò non soltanto sotto l’aspetto di quel poco che viene fatto e che viene fatto male, ma spesso anche per quanto è importante fare e che non viene fatto per l’occupazione, per la tutela di un bene primario qual’è la salute, e mi riferisco soprattutto al caso non risolto dei rifiuti, tanto per citare solo due dei problemi più importanti.
Il continuare in questa farsa, e far finta che tutto va bene, non giova certamente neppure ai Partiti stessi dell’Unione per due ordini di motivi. Il primo perché ormai lo stallo dell’attività è sotto gli occhi di tutti e non può più essere celato; il secondo perché i partiti prima o poi dovranno saldare il conto con i propri elettori.
Fra l’altro in tale contesto i partiti stessi di centro sinistra possono essere spinti verso pratiche clientelari, pur di dare qualche risposta, pratiche che dovrebbero sempre essere estranee alla politica.
Nel frattempo il principale responsabile di tali situazioni, alla provincia ed al comune, oltre a far perdere ancora altro tempo ai cittadini ed ai partiti, ci priva anche della possibilità di potercela prendere con lui in quanto si defila e ………parte. (17 settembre 2006-18:45)
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