
OMICIDIO A MARCIANISE (3): SINDACO CHIEDE INTERVENTO PREFETTO
Data: Sabato, 04 ottobre @ 21:14:43 CEST Argomento: Cronaca
Il sindaco di Marcianise, Filippo
Fecondo, dopo l' agguato della notte scorsa nel centro della
città, ha chiesto al prefetto, Carlo Schilardi, la
convocazione urgente del Comitato per l'ordine e la sicurezza
pubblica.
"Proprio per evitare che la situazione in città , dopo gli
omicidi degli ultimi 20 giorni, possa degenerare - ha spiegato
Fecondo - ho chiesto al prefetto un incontro allo scopo di
elaborare insieme, con uno spirito di reciproca collaborazione,
una serie di iniziative finalizzate a garantire la sicurezza ai
nostri concittadini".
"L'amministrazione comunale - aggiunge il sindaco - è come
sempre impegnata su questo fronte e non abbasserà la guardia,
ma per combattere la criminalità è indispensabile il
contributo di altre articolazioni dello Stato e, per lo stesso
motivo, è stata urgentemente convocata la conferenza dei
capigruppo consiliari".
Fecondo ha anche annunciato l'avvio, a partire da lunedì
prossimo, del pattugliamento notturno delle vie cittadine da
parte dei vigili urbani.
Nell'ambito delle indagini sull' omicidio della scorsa notte,
la polizia ha recuperato due pistole ed un fucile a canne
mozzate, armi che i sicari avrebbero utilizzato per uccidere il
giovane. Una pistola ed il fucile sono stati rinvenuti
abbandonati nelle adiacenze della Pretura, a poca distanza dal
luogo in cui i sicari hanno rapinato la Clio, successivamente
trovata bruciata a Ponticelli. L'altra pistola è stata invece
rinvenuta a poca distanza da via Santoro, dove gli stessi
assassini avevano dato alle fiamme la Fiat Stilo, con la quale
avevano raggiunto la zona. La vettura sarebbe stata acquistata
attraverso un leasing ma con false documentazioni. Gli
investigatori sono convinti che si tratta di killer giunti a
Marcianise dal Napoletano, affiliati probabilmente ad altro
gruppo camorristico ma legato ad una delle due organizzazioni
operanti a Marcianise.
La scorsa notte, infatti i sicari hanno agito a volto
scoperto, hanno ucciso il giovane in una zona centrale della
città percorrendo anche centinaia di metri a piedi senza
timore di essere riconosciuti. Secondo gli inquirenti,
Francesco Sagliano sarebbe rimasto vittima della lotta tra le
due cosche camorristiche , quella dei cugini Achille Piccolo,
al vertice del clan dei 'Quaquaroni', e quella dei fratelli
Belforte, capi dei 'Mazzacane', ma non si esclude la
possibilità che il giovane possa essere stato eliminato per uno
sgarro dalla stessa organizzazione di appartenenza.
|
|