
TRAFFICO INTERNAZIONALE DI AUTO RUBATE: AGENTE PENITENZIARIO IN MANETTE
Data: Mercoledì, 01 ottobre @ 19:58:59 CEST Argomento: Cronaca
Finivano anche in Francia ed in Germania le auto rubate tra le province di Caserta, Avellino e Benevento da una banda composta da cinque persone (tra cui un poliziotto penitenziario) tratte in arresto oggi dalla Squadra Mobile di Caserta. Oltre alla divisa in servizio al carcere di Poggioreale, l'inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere ha portato all'arresto di due incensurati, un pregiudicato di
San Tammaro e di uno zingaro di origine slava domiciliato nel campo
rom di Giugliano. Si tratta di Francesco e
Giuseppe del Vecchio, di 26 e 19 anni, di Casal di Principe,
Eugenio Martino, 34, di San Tammaro, Hakija Adzovic nomade di
origine slava di 29 anni e l'agente di polizia penitenziaria
Alberto Arena, di 37 anni, di Sparanise.
Le vetture
rubate, alle quali venivano sostituiti i documenti di
circolazione, erano reimmesse sui mercati francese e tedesco,
attraverso l'intermediazione di altri complici, sembra di
origine italiana, residenti nei due Paesi.
Alcune Mercedes, Audi e BMW, inoltre, secondo l'accusa, sarebbero state vendute anche a
pregiudicati del casertano e del napoletano. Anche attraverso
intercettazioni telefoniche gli investigatori sono riusciti ad
identificare altre sette persone che risulterebbero coinvolte a
vario titolo nell'organizzazione. Sono state tutte denunciate in
stato di libertà per concorso negli stessi reati contestati ai
cinque arrestati. Le accuse sono di concorso in riciclaggio di autovetture di
grossa cilindrata, contraffazione ed alterazione di documenti di
circolazione e certificati di proprietà. Le ordinanze di
custodia cautelare sono state emesse dal Gip Luisa Toscano del
Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta del sostituto
procuratore Filomena Capasso. Al vertice dell'organizzazione, secondo gli inquirenti, vi
era Francesco Del Vecchio, incensurato, nipote del boss
latitante del clan dei Casalesi Francesco Schiavone detto
Cicciariello, omonimo e cugino del capoclan Sandokan. Secondo la polizia,
gli arrestati ed i complici in via di identificazione,
erano in qualche modo agganciati alle altre organizzazioni
campane che operano nel settore dei furti e del riciclaggio di
vetture rubate.
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