Dopo cinque anni di lotte a colpi di carta bollata, sembra destinato ancora a durare a lungo il calvario di Ubaldo e Maria Persia, due coniugi di Castellafiume (L’Aquila) i quali – nonostante diverse denunce penali presentate anche contro due magistrati – non riescono a fermare la costruzione di un albergo in una zona a rischio frana che si trova a ridosso della loro abitazione e dove non è consentito edificare. Dopo un primo sequestro firmato dal gip del tribunale di Avezzano e un parziale successivo dissequestro, i coniugi Persia hanno presentato una nuova denuncia per segnalare il proseguimento irregolare della costruzione dell’albergo-ostello “Lo Scoiattolo”. Ad assistere i coniugi Persia nella incredibile vicenda giudiziaria, intensificatasi nell’ultimo anno e mezzo, sono gli avvocati del foro di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) Claudio Aronne e Pasquale Mercone che oltre le denunce hanno presentato atti, perizie e pareri che i legali definiscono schiaccianti per provare lo scempio che si sta consumando nella zona. Del rischio idrogeologico presente nella zona, inoltre, non sembrano interessarsi neanche i rappresentanti di associazioni ambientaliste pur attenti ai numerosi scempi presenti sul territorio.
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