AMBIENTE, CASERTA: ANATRE FINTE E FARI ACCESSI DAVANTI AI BUNKER DEI BRACCONIERI
Data: Lunedì, 24 gennaio @ 17:50:29 CET Argomento: Cronaca
Acqua putrida e maleodorante sotto la quale è presumibile si celino rifiuti di ogni tipo, anche speciali: l'operazione 'Volo libero' contro un giro milionario di caccia di frodo condotta dai Carabinieri sul litorale domizio nel casertano, svela nuovi particolari. L'indagine, secondo quanto appreso dal Noe, oggi ancora a lavoro sul posto con uno staff ad hoc (in collaborazione con l'Arma di Mondragone e Casal di Principe) è destinata ad allargarsi. Nel mirino dei militari dell'ambiente il filone dei rifiuti. Secondo il Noe "la putridezza dell'acqua e il forte odore fanno presupporre che gli acquitrini artificiali creati illegalmente per la caccia fuorilegge, nascondano quantità di rifiuti, anche speciali". "D'altronde - prosegue il Noe - ci siamo trovati davanti a una situazione di elevato degrado. L'area sembra una vasta discarica con lavatrici, altri rifiuti ingombranti e materiali di risulta abbandonati sulle rive di questi laghetti. Ora indagheremo anche su questo aspetto". Intanto emergono altri elementi nell'indagine che ha portato alla scoperta di un vasto giro di caccia illegale che per anni ha ucciso migliaia e migliaia di uccelli, anche rari e protetti. I bunker illegali nei quali si riparavano i cacciatori e realizzati in cemento armato (tra i 30 e i 50), erano diventati una sorta di 'mini-appartamenti', attrezzati con stufe, sedie, radioline, piccoli frigoriferi, bottiglie di superalcolici ma anche stivali e attrezzature complete di caccia, fucili modificati in grado di sparare fino a 8 colpi (contro i 2 di quelli normali). I frequentatori dei bunker potevano lasciare le loro cose senza timore che venissero toccate. L' attività principale, riferisce il Noe, si svolgeva dall'imbrunire fino alla mattina successiva ed era suddivisa in turni di due ore; 5 le persone per ogni turno all'interno di ciascun bunker; dai 200 ai 500 euro il costo dell'affitto del bunker a persona per tutto l'anno. Il tutto da moltiplicare per oltre 30 bunker e per una decina di turni. Ma il costo schizzava in alto se l'attività era sporadica o se l'affitto riguardava più turni. Le contrattazioni avvenivano nei bar frequentati da cacciatori. Un giro sul quale "stiamo apprendendo elementi di interesse nei meccanismi - ha detto il Comandante dei Carabinieri per l'Ambiente, gen. Raffaele Vacca - quando 200 proprietari vengono esclusi dai loro beni, esiste una forma di intimidazione. Ci sono buoni segnali per individuare un'organizzazione dalla logica criminale". "I 200 proprietari dei lotti sequestrati, siamo partiti da 20 ettari e pensiamo di arrivare a oltre 100 - riferiscono dallo staff del Noe a lavoro sulla zona - non erano padroni delle loro proprietà. I lucchetti che chiudevano le catene di accesso ai bunker venivano gestiti da chi organizzava i turni tanto che sono stati casertasette i Vigili del Fuoco ad aprire i bunker". Bunker che vengono sigillati dopo aver prelevato il materiale contenuto all'interno e per i quali c'é un piano di demolizione. Tantissime le anatre finte di plastica trovate nei laghetti (fino a 40 dinanzi a ciascun bunker), molti i richiami elettronici sequestrati (sono vietati per legge) e anche tanti fari potenti che venivano usati di notte per abbagliare e immobilizzare gli animali.
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