CASERTA, CAMORRA: ANCHE UN GIOSTRAIO NEL MIRINO DEI 18 DEL CLAN MUZZONI
Data: Martedì, 18 gennaio @ 13:56:54 CET Argomento:
Chiedevano il pizzo anche su piccoli lavori stagionali cercando di controllare tutte le attività. Nel mirino dell'organizzazione era finito anche il gestore di una giostra allestita per i mesi estivi in un centro turistico del litorale domizio. Il principale affare dell'organizzazione sgominata in provincia di Caserta dalla polizia che oggi ha arrestato 18 persone, ritenute vicine al clan Esposito o dei "Muzzoni" erano le estorsioni, anche se il sodalizio criminale aveva avviato un fiorente traffico di droga. Sono settanta gli episodi di cessione di stupefacenti che vengono contestati. Un'organizzazione, si legge in una nota della Direzione distrettuale antimafia di Napoli che ha coordinato le indagini, che nonostante i colpi durissimi inferti e malgrado la carcerazione di alcuni uomini di spicco non aveva perso nulla del suo potere intimidatorio sopratutto nel territorio compreso tra Sessa Aurunca, Cellole e Carinola, insomma lungo il litolare domizio. Nel clan, secondo quanto ricostruito dai sostituti procuratori Raffaele Marino della Dda di Napoli, e Matilde Brancaccio della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, gli emergenti erano Alberto Andreoli, Orlando Ponticelli e Domenico Camposano, ritenuti in un primo momento personaggi di secondo piano mentre Nicola Alfiero avrebbe svolto un ruolo di raccordo tra i clan dei "Muzzoni" e quelli attivi nei paesi limitrofi, tra cui quelli facenti capi a La Torre e ai Casalesi. L'organizzazione malavitosa, per quanto riguarda lo spaccio della droga, oltre ad operare nel territorio di Sessa Aurunca e dei comuni limitrofi, secondo gli inquirenti aveva creato una vera e propria "filiale" nel Nord Italia, ed in particolar modo nelle provincia di Mantova ed aveva allacciato rapporti con le cosche della 'ndrangheta' calabrese. L'indagine ha riguardato fatti avvenuti tra il 2001 ed il 2002. A rafforzare le ipotesi investigative non solo i riscontri avuti dalle intercettazioni telefoniche ma le rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia.
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