Santa Maria Capua Vetere (Caserta), 13 maggio 2024 - Al via gli interrogatori nelle prossime ore per i soci del caseificio ABC, società agricola di Vitulazio destinatari di una misura cautelare di divieto di dimora nei giorni scorsi per aver venduto della mozzarella di vaccino spacciandola per Dop. Disciplinare da rispettare del Consorzio Mozzarella di cui fa parte l'Abc tra i soci fondatori ed attualmente ancora in elenco dell'ente come caseificio. Davanti al gip, per l'inchiesta che si riferisce al 2023 conclusasi con un sequestro di prodotto nei giorni scorsi, l'amministratore unico della società Angelo Piccirillo 53 anni ed i soci Raffaele Caterino, 35 anni e Beniamino Diana 57 anni. Nell'inchiesta sono indagati anche alcuni addetti e operatori Raffaele Colella, Yvonne e Daniele La Prova, Ferdinando Visone e Gerardo Campolattano. A quanto pare Piccirillo fu già coinvolto in una inchiesta simile. Il prodotto veniva usato fino a due anni fa anche da alcuni noti pizzastar casertani che poi hanno interrotto il rapporto commerciale attraverso i legali. L'inchiesta è partita da Verona ma è stata segnalata dall'ufficio stesso del Consorzio. Secondo l'accusa avrebbero venduto in Italia e all'estero - Francia e Austria - mozzarelle prodotte soprattutto con latte vaccino spacciandole per mozzarella di bufala campana dop. È quanto contestato a tre imprenditori del Casertano, cui i carabinieri di Vitulazio hanno notificato la misura cautelare del divieto di dimora in provincia di Caserta emessa dal Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per i delitti di frode aggravata nell'esercizio del commercio. Dalle indagini, realizzate dai carabinieri di Vitulazio e da quelli del Reparto Tutela Agroalimentare di Salerno e coordinate dalla sammaritana Procura guidata da Pierpaolo Bruni, è emerso che sulle etichette delle confezioni del prodotto era riportata la dicitura mozzarella di bufala campana dop con l'indicazione dell'utilizzo al 100% di latte di bufala, come previsto dalle normative nazionali e comunitarie e dal disciplinare di produzione; le analisi del prodotto hanno però accertato che la mozzarella era stata fatta con una miscela di latte di bufala e vaccino, con quest'ultimo spesso un prevalenza rispetto al primo. Le mozzarelle contraffatte venivano distribuite a caseifici del nord e del sud Italia, in Austria e in Francia.
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