Santa Maria Capua Vetere- Caserta 3 aprile 2024
- Si sono precipitati da tutta Italia - tra cameramen e giornalisti - ma sono tornati a casa giusto con la dichirazione di un imputato che si è detto tranquillo. Nessun deposito di dichiarazioni di Francesco "Sandokan" Schiavone, nel processo di oggi al tribunale di Santa Maria Capua Vetere: lo celebrano da un anno ma l'aula si è affollata giusto oggi perchè i processi si seguono 'a impulsi'. Le dichiarazioni di Sandokan, che non sono nemmeno mai entrate nel processo per l'omicidio Mancone di Mondragone - contrariamente a quanto diffuso dal web l'altro giorno - non sono arrivate.
Sotto accusa al processo Reti Ferrovierie, un vecchio amico e presunto storico socio e prestanome Nicola Schiavone, imputato per associazione camorristica. Il 22 aprile è previsto, questa a volta, Napoli, il secondo troncone del processo sugli appalti di Rfi dove vengono contestati i reati di intestazione fittizia di beni, turbativa d'asta, corruzione, riciclaggio con l'aggravante della metodologia mafiosa ma anche rivelazione di atti coperti dal segreto delle indagini. E non è escluso che in questa occasione possano essere depositati i "segreti" che il neo collaboratore di giustizia ha rivelato agli inquirenti. Oggi una richiesta, respinta, è stata presentata della difesa di Nicola Schiavone, quella di celebrare il processo a porte chiuse per evitare che l'eccessiva attenzione mediatica (all'udienza c'erano numerosi giornalisti) possa ledere la privacy degli imputati. L'attesa per l'udienza del processo sugli appalti dati da funzionari di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) in cambio di soldi e regali a ditte colluse con il clan dei Casalesi era palpabile ma i cronisti sono tornati a casa senza scoop...
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