Potrebbe uscire nel tardo pomeriggio la sentenza sull'omicidio dell'imprenditore Noviello. Il killer dichiarante, semi-pentito, provetto collaboratore rinuncia alla presenza in videoconferenza dal sito detentivo che non è più quello di Opera (Milano)

Le discussioni degli avvocati ancora in corso alle 13.30, potrebbero far slittare a nuova data la sentenza del processo sul delitto dell'imprenditore Noviello, per la quale è imputato il killer Giuseppe Setola, figura attualmente ibrida tra dichiarante, pentito a metà, semi pentito, provetto collaboratore che - come ha sempre detto in aula, in una inusuale procedura - teme per la sua famiglia. E' giallo sulla protezione ai familiari anche se oggi, in un contesto in cui tutti clan sono stati disarticolati, è difficile prevedere ancora le stagioni di vendette trasversali in assenza dei leader delle cosche tutti in carcere c7. Il processo è alle battute finali: Domenico Noviello fu ucciso a Castel Volturno il 16 maggio del 2008 dal dal gruppo di fuoco di Setola per colpire l'imprenditore che aveva denunciato le estorsioni del clan. Davanti alla Corte d'Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Maria Alaia, discutono le difese dei vari imputati. Davanti al tribunale, per dare vicinanza alla famiglia di Noviello, sono arrivati alcuni rappresentanti di Libera Formia, Libera Itri e un gruppo di Libera Ivrea, quest'ultima intitolata proprio all'imprenditore assassinato dalla camorra. "Sono qui per dare non solo la mia vicinanza, ma di tutta la mia comunita' - dice don Alfredo Micalusi di Libera Formia - e' un'occasione per ribadire ancora una volta da che parte stiamo". Noviello rappresenta un esempio anche per il gruppo di giovani arrivati da Ivrea. "E' un simbolo non solo per il suo gesto virtuoso, ma rappresenta anche per quello che non e' stato fatto - ha spiegato uno dei giovani arrivati da Ivrea -. Siamo qui per dare tutto il nostro appoggio". Setola, collegato in videoconferenza, ha rinunciato ad assistere all'udienza. Oltre al killer dell'ala stragista dei Casalesi, gli altri imputati del processo sono Giovanni Letizia, Alessandro Cirillo, Francesco Cirillo, Massimiliano Napolano, Metello di Bona e il collaboratore di giustizia, Luigi Tartarone.