CASERTA, CONTROESAME RISICATO AL PROCESSO FABOZZI CON PENTITO IOVINE
Data: Venerdì, 13 giugno @ 14:38:09 CEST
Argomento: Giudiziaria


Santa Maria Capua Vetere (Caserta), 13 giugno 2014 (Casertasette)

Dopo il clamore dell'udienza di sabato scorso, è già sparita la stampa all'udienza dell'ex consigliere regionale Enrico Fabozzi (il Cosentino del Pd)

Fabozzi è accusato di concorso esterno in associazione camorristico e si trova sotto processo a Santa Maria Capua Vetere dopo il suo arresto avvenuto nel 2011 (vedi qui). Gran parte dei difensori, oggi, ha preferito non esaminare il neo pentito Antonio Iovine che dalla fine di maggio sta rendendo dichiarazioni dopo aver scelto la strada della collaborazione con la giustizia. Aveva parlato degli imprenditori Mastrominico (coimputati con Fabozzi), dell'inerzia dell'ex senatore antimafia Lorenzo Diana (peraltro con legame di parentela sia con i Mastrominico che con un pentito dei rifiuti detto Cappellone) e di tutto quello già riferito anche da altri pentiti. Ma oggi in udienza si è registrato un controesame della difesa risicato: solo qualche domanda sul 'personale' del pentito (perchè questa scelta, i motivi etc) e non sui fatti eventualmente da contestare. Iovine ha lanciato il classico appello che è già risuonato decine di volte nelle aule di giustizia: 'affiliati, pentitevi'.
Iovine: me lo ha detto mio cugino ma per dirmelo lui è sicuro
Su Fabozzi, invece, Iovine ha raccontato: "Mio cugino Paolo Caterino mi disse che c'era stato un incontro tra Nicola Ferraro e Enrico Fabozzi per quanto riguarda gli appalti e che Fabozzi voleva per lui il 5 per cento sulla somma". A quel punto la difesa del consigliere regionale chiede se ha diretta conoscenza dell'incontro. "Io no - dice il boss pentito - me lo disse mio cugino Paolo Caterino, ma per dirmelo lui vuol dire che era sicuro". Durante l'udienza sono stati acquisiti i verbali di Massimo Alfiero, affiliato al clan, gruppo Setola. Alfiero nel 2010 decise di collaborare con la giustizia, ma poi fece un passo indietro a seguito di alcune minacce rivolte alla moglie e attualmente è ancora un esponente del clan. Oggi sono stati acquisiti i verbali della sua collaborazione. Il processo riprenderà il prossimo 17 luglio



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