La casertana Cristiana Coppola, vicepresidente nazionale di Confindustria con delega per il Mezzogiorno
CASERTA, 14 GENNAIO 2011 (Casertasette) - “Noi dobbiamo essere quelli che a partire dalle specificità del nostro Mezzogiorno propongono un'agenda per il paese. Questo deve essere il valore aggiunto del Pd nella sfida per il governo del Paese”. Stefano Fassina, responsabile nazionale economia del Pd chiude così il dibattito “Il Sud nell'economia italiana”, primo panel della Prima Winter School, la tre giorni formativa di Sudd, la fondazione presieduta dall'ex governatore Antonio Bassolino. E' proprio la grande sfida del Mezzogiorno e di una nuova classe dirigente il cuore di questa tre giorni formativa organizzata dal casertano Nicola Ucciero e ospitata all'Holiday Inn di Castel Volturno fino a domenica.
“L'impostazione che vogliamo dare noi – spiega Ucciero, che coordina i lavori - è quella di aprire una riflessione seria, non sul mito, ma sulla realtà del Mezzogiorno, capovolgere questa retorica che parla di un Sud come palla al piede. Dobbiamo, invece, avere la forza di affermare una nuova centralità del Mezzogiorno, che non è un problema dei meridionali ma un problema del Paese, dobbiamo scommettere su quegli strumenti in grado di invertire la rotta, strumenti come credito di imposta, infrastrutture, Mediterraneo”.
La sfida, insomma è quella di “un Sud da cui non sfuggire, un Mezzogiorno che sia terra di riscatto”, per usare le parole di Luana Evangelista, del Cda della Fondazione. “La scommessa – ribadisce Dario Belliazzi, direttore della Fondazione nella sua relazione introduttiva – è quella di avviare un'altra narrazione, quella che non condivide l'idea che sotto il Garigliano sia tutto deprecabile, che non pensa che esista un solo Mezzogiorno e che questo Mezzogiorno sia un tutt'uno di negativo. Il punto – aggiunge – è convincersi che il Nord da solo non ce la può fare, che da solo non può agganciare il treno per il progresso”. Per questo la fondazione lancia l'appello a tutte le forze politiche, sindacali, imprenditoriali per “riannodare i fili della ripresa e del riscatto”.
Elementi di discussione e riflessione arrivano anche da Cristiana Coppola, vicepresidente nazionale Confindustria con delega al Mezzogiorno, che mette in guardia: “Dobbiamo abbandonare una logica di rivendicazione, se non facciamo autocritica non possiamo progredire. Dobbiamo partire dalle nostre forze, dai nostri territori e ripensare ad una responsabilità collettiva di tutte le forze, politiche, imprenditoriali, sindacali e della società civile che lavorino per far ricrescere un tessuto produttivo, creare le condizioni per dare 'pari opportunità' alle imprese meridionali. Il problema – sottolinea - non è avere più soldi ma avere attorno un contesto che funzioni”.
“La questione meridionale – ribadisce Fassina nelle sue conclusioni - è questione nazionale, e non è un approccio scontato. E', invece, un problema urgente: rischiamo la desertificazione industriale di grandi aree del Mezzogiorno. La stagione di riforme che chiediamo per il Paese è anche e soprattutto una priorità per il Mezzogiorno. Ma attenzione: il leghismo meridionalista è perdente e va combattuto”. E conclude: “Tra le riforme da fare c'è anche quella dei partiti; la debolezza delle riforme ha qualcosa a che fare con la sparizione sostanziale dei partiti che somigliano sempre di più a macchine personalistiche di consenso. Servono, invece, forze politiche strutturate; penso ad un partito come intellettuale collettivo, penso ad un nuovo protagonismo della classe dirigente meridionale nel quadro nazionale”.
Domattina la Winter riprende alle 10.00 con “Stato e classi dirigenti, la riforma mancata”. Interverranno Mauro Calise, docente di Scienza Politica alla Federico II e Mario Tronti, presidente del Centro per la riforma dello Stato. Coordina Michele Caiazzo, direttore della rivista Alfabeto Democratico.