CASERTA, CRONACA: LE ULTIME DEL WEEK-END, SGOMINATO GIRO PROSTITUZIONE
Data: Luned́, 30 agosto @ 09:50:34 CEST Argomento: Cronaca
CAMPANIA, AGOSTO 2010 - Il sogno era di trovare in Italia un lavoro sicuro e dignitoso. La realta', invece, e' stata decisamente diversa, fatta di sevizie, vessazioni e di una triste vita da marciapiede, per lo piu' sul litorale salernitano. Oggi tre componenti dell'organizzazione criminale, tra cui figura una donna albanese, che reclutava in Albania e Romania giovani donne in cerca di lavoro in Italia, sono finiti in carcere. Il gruppo, composto da esponenti della malavita albanese e romena, in Italia aveva l'appoggio di alcune persone della provincia di Caserta. Erano loro a provvedere e organizzare logisticamente il ''soggiorno'' delle giovani da indirizzare sui marciapiedi. Le ragazze, una volta approdate in Italia, erano costrette a consegnare i documenti e dopo violenze di ogni tipo erano costrette a prostituirsi per lo piu' in strada sul litorale salernitano. Tutto cio' avveniva sotto lo sguardo vigile di una maitresse, una giovane albanese di 25 anni, che stamani e' finita in manette. La donna a fine serata provvedeva a ritirare gli incassi. In caso di 'malefatte' non esitava a segnalare il tutto a un suo connazionale, un giovane di 22 anni, anch'egli arrestato questa mattina dalla polizia, sempre pronto a infliggere violente punizioni. In manette assieme a loro e' finito anche un italiano di 33 anni, ritenuto uno dei referenti in Italia dell' organizzazione. L'indagine, condotta dalla squadra mobile della questura di Salerno, diretta dal vice questore Carmine Soriente, ha portato all'emissione di dieci misure cautelari da parte del gip del Tribunale di Napoli, Anna Laura Alfano, che ha accolto le richieste della la DDA di Napoli e della procura della repubblica del capoluogo regionale, e risale ai primi mesi del 2006, quando la polizia diede vita a una offensiva per contrastare il fenomeno della prostituzione nel capoluogo salernitano. Dal lavoro investigativo e' emerso che le giovani albanesi giungevano in Campania e successivamente venivano sistemate in alcune abitazioni di Parete e Aversa, nel Casertano, e a Serino nell'Avellinese. Da qui, dove finivano in uno stato di vera e propria' schiavitu', erano indirizzate sulle strade del Salernitano. Nel corso delle indagini e' emerso anche che due degli indagati avrebbero contratto matrimoni fittizi con altrettante cittadine albanesi. Sono tuttora attivamente ricercate altre sei persone di nazionalita' romena e albanese che, pero', gia' da tempo risultano essersi allontanate dal territorio italiano. Fra le persone raggiunte stamani dalle misure restrittive figura anche una donna di 67 anni del Casertano, per la quale e' stato disposto l'allontanamento dal territorio campano. Nel corso delle indagini si e' scoperto che la sessantasettenne sfruttava cittadini dell'Est europeo con il loro impiego illegale nella lavorazione dei campi o come badanti.
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