MELUZZI A S. MARIA C.V.: MEDIA, ARRESTI E GIUSTIZIA SPETTACOLO
Data: Sabato, 12 giugno @ 18:56:26 CEST
Argomento: Cronaca




SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta), 12 GIUGNO 2010 (Casertasette) – “Il meccanismo mediatico fa concentrare spesso l’opinione pubblica più sugli arresti che sull’esito dei processi con le sue assoluzioni e condanne. Nel nostro sistema si arresta una persona e la si tiene in carcere quando ancora non si è certi della colpevolezza e poi magari se sono riconosciuti colpevoli vengono scarcerati”. Parole dello psichiatra e psicoterapeuta Alessandro Meluzzi intervenuto ieri al convegno introduttivo del corso di criminologia organizzato dalla sezione casertana dell’Osservatorio Giuridico Italiano che si terrà presso la Scuola di Formazione forense dell’Ordine degli Avvocati del foro di Santa Maria Capua Vetere. Meluzzi, spaziando dai temi della giustizia a quelli della sociologia; da quelli della famiglia a quelli della religione, ha citato – parlando del sistema giudiziario italiano – l’aneddoto che raccontava Agnelli su come si meravigliassero, negli States, dell’arresto prima del processo e della scarcerazione dopo la condanna. Lo psicoterapeuta, peraltro nativo di Napoli, affrontando i temi del valore e della crisi della giustizia nella cultura contemporanea, ha accennato anche ad una certa moda fra giovani laureati che vogliono intraprendere la carriera della magistratura “tutti pronti ad imitare il Di Pietro o il De Magistris di turno”. “Mi capita di vedere tra i giovani – ha proseguito Meluzzi - dei nuovi John Wayne che con il loro ‘arrivo io e li metto dentro tutti’ più che essere affascinati dal diritto puro sono animati da altro, al contrario di come dovrebbe essere un magistrato illuminato sereno sacerdote del bene in grado di calarsi negli aspetti giuridici senza essere mosso da pregiudizi ma rappresentarsi come parte terza rispetto alla Stato. Non mi sembra neppure un’utopia immaginare un avvocato con un’esperienza ventennale al posto di tanti giovani pm”. Nel corso del suo intervento, lo psicoterapeuta non ha mancato di soffermarsi sulla genesi del crimine in territori come quelli campani e casertani sottolineando che non è solo il contrasto fisico necessario a sconfiggere il crimine ma le risorse economiche che consentono di dare lavoro a chi viene deviato nel mondo della criminalità. “Ci sono anche troppo leggi , sottoleggi e norme in questo Paese – ha evidenziato Meluzzi – che consentono, per esempio, a un ente o a una Asl di formulare delibere a volte in contrasto con quella di un pari ente solo applicando in senso opposto altre norme giuridiche. La legalità diventa tale quando diventa vantaggio ma spesso – ha concluso – si assiste, da un lato, alla forza intimidatrice del crimine contrastata dall’altro all’impegno dell’antimafia con in mezzo tanti cittadini che sono solo spettatori”. Oltre al presidente dell’ordine degli avvocati Elio Sticco, ai lavori hanno preso parte il capo della Procura di Santa Maria Capua Vetere, Corrado Lembo; il questore di Caserta Guido Longo, cattedratici e magistrati invitati dagli organizzatori avvocati Giulio Amandola e Tiziana Barrella.





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