L’uscita nelle sale cinematografiche è prevista per il 5 marzo 2010
Enzo Acri, il regista pioniere del cinema digitale, ribadisce: 'un 3% di camorra non può infangare una città! Il mio film comincia alla Pedro Almodóvar, si trasforma alla Quentin Tarantino e finisce alla Woody Allen. Saviano e Garrone guardate il mio film!'.Frecciatine anche contro lo Stato!
NAPOLI - CASERTA - CAMPANIA, 1°Marzo 2010 -
Dopo polemiche, dopo numerose critiche da giuristi ed intellettuali, dopo forti scambi di vedute, arriva finalmente sabato 5 marzo, in anteprima nazionale, nelle sale cinematografiche, la pellicola più discussa del momento: Un camorrista perbene di Enzo Acri. Mercoledì 3 marzo, è prevista la conferenza stampa di presentazione. Si tratta di un film nato in risposta a Saviano, autore di Gomorra ed al regista del lavoro omonimo Matteo Garrone. "Napoli non è assolutamente quello che Saviano e Garrone hanno mostrato, ma è ben altro – sottolinea fermamente il regista -. Se non conoscete a fondo Napoli non puntatele contro il dito. Troppo facile. La nostra città è famosa in tutto il mondo per l’arte, la creatività, per la musica, per la tradizione culinaria ed un 3% di camorra non può infangarla! Il titolo Un camorrista perbene è ovviamente provocatorio. La mia pellicola, differentemente da Gomorra, è reale. I miei attori sono veri. Conoscono la città in cui girano, usano il loro linguaggio nudo e crudo. Forse il milanese non capirà alcune frasi del film; non importa, servirà l’espressione del viso, servirà la gestualità dell’attore, serviranno le scene girate, a non farlo disorientare e farlo immergere nella Napoli vera. Se avessi tradotto il dialetto napoletano avrei falsato la realtà. Il mio è un reality-movie. Il mio neorealismo lo devo al mio grande maestro Nanny Loj>. 12mila le persone che hanno lavorato a Un camorrista perbene. La pellicola è stata girata in digitale a Napoli città e periferia. Afragola è stato il quartier generale soprattutto per il suo centro storico. Gli afragolesi sono stati disponibilissimi. Una scena è stata girata anche a Palermo. Spesi per la realizzazione 500mila euro. Si è lavorato mattina e sera per 80 giorni. Il film è vietato ai minori di 14 anni. Alcune immagini sono davvero violente,