UN AUTOMOBILISTA RIESCE A FARSI ANNULLARE UNA MULTA
DOPO 3 ANNI DI CAUSE PRESSO IL GIUDICE DI PACE. MA NON GLI
VIENE RICONOSCIUTO NE’ IL DANNO ESISTENZIALE NE’ IL
RISTORO DELLE SPESE SOSTENUTE. A DISTANZA DI 4 ANNI IL
COMUNE PASSA LA PRATICA ALL’EQUITALIA CHE MINACCIA
L’ESECUZIONE FORZATA - ALTRE SPESE ALTRI LEGALI E CHI
TUTELA IL CITTADINO INDIFESO CONTRO UNA BUROCRAZIA LADRONA?
CASERTA, 16 MAGGIO 2009 - E’ ormai una prassi che non può più essere sopportata e per la quale
bisogna intervenire a tutti i livelli. Parliamo del caso degli automobilisti ai quali, pur essendo
stato riconosciuto che il verbale di contravvenzione è nullo o illegittimo, non vengono risarciti
per i danni esistenziali ( il cosiddetto stress da burocrazia ) o per le spese legali. E’ un abuso a
cui ricorrono tutti i comuni, nella speranza che l’automobilista faccia prima i conti, se conviene
pagare la multa, sia pure illegittima, oppure ricorrere al Giudice di Pace per l’annullamento. E’
il caso della signora Virginia Francescone DA Sessa Aurunca, la quale ha annunciato un
esposto al Consiglio Superiore della Magistratura e alla Lega Consumatori, per richiamare
l’attenzione su di una vicenda nella quale è stata coinvolta, essendo doppiamente incolpevole e
pur tuttavia rimanendo penalizzata dalla decisione del giudice. Ecco i fatti. Nel marzo del
2005, un’auto che era intestata alla predetta Francescone ( ma guidata da altra persona) viene
contravvenzionata a S. Maria C.V. “il giorno 5 marzo del 2005, alle ore 10,50 in Piazza
Matteotti il conducente del veicolo ha violato l’art. 143/11 del CdS poiché circolava
contromano proveniente da Via Mazzocchi attraversava Piazza Matteotti contromano”. La
Francescone comunicava immediatamente ai Vigili Urbani di S. Maria C.V. il nominativo del
conducente l’autovettura a mezzo raccomandata al quale, però, non è mai stato contestata la
violazione come per legge. La intestataria dell’autovettura contestualmente dava mandato
all’Avvocato Camillo Federico di presentare ricorso al Giudice di Pace di S. Maria C.V. per la
sopra cennata contravvenzione. Ed ecco il primo fatto strano. La ricorrente a mezzo del suo
legale sosteneva che la multa era illegittima in quanto il tratto di strada percorso contromano
era percorribile in quel senso di marcia. Lo sanno tutti ( ma non i vigili ) che è consentito
circolare “contromano” per il tratto di strada che mena da via Mazzocchi e fino alla svolta
della Piazzetta (cioè via Fratelli De Simone ). Si instaurava il processo che dopo un anno
veniva assegnato al Giudice Lo Storto. Intanto il Comune di S. Maria C.V. pur essendo stato
regolarmente avvisato non si costituiva in giudizio. Nel corso dell’istruttoria dibattimentale la
difesa ( Avvocati Tonia Mastroianni e Dario Testa dello studio Federico ) era costretta a
ricorrere alla esibizione di vari documenti per “convincere” il Giudice di Pace che la
contravvenzione era illegittima. Si produceva quindi istanza dei Vigili Urbani i quali con loro
missiva del 15 gennaio 08, ( dopo tre anni dalla data di contestazione della multa ),
dichiaravano:”Si comunica che con ordinanza del 13 gennaio 2005 è istituito il doppio senso di
circolazione in via Mazzocchi sul tratto di strada compreso tra via De Simone e Via Marconi”.
La difesa, inoltre, esibiva una documentazione fotografica dei segnali stradali che sono piazzati
all’angolo della Via Fratelli De Simone, che indicano con freccia obbligatoria che è consentito
il transito in qual tratto di strada. Ma il Giudice Lo Storto ( si chiama proprio cosi) non è
convinto della tesi difensiva e dice: “Io sono di Napoli e non conosco le strade di S. Maria
C.V. qui la multa parla di attraversamento di Piazza Matteotti contromano mentre la
certificazione rilasciata dai vigili urbani non specifica che è consentito il transito per Piazza
Matteotti”. Altro rinvio ed altro stress ( questa volta per gli avvocati difensori ) nuova istanza
al Comando dei Vigili Urbani spiegando con il cucchiaino che cosa il giudice “esigeva”.
Occorre una certificazione – ha scritto la difesa nella seconda istanza diretta ai vigili – dalla
quale si evinca che non esiste il divieto di attraversare Piazza Matteotti in quanto nella predetta
piazza non vi è alcuna inibizione tanto è vero che è consentito il transito dei veicoli
provenienti da via Mazzocchi fino all’angolo della via fratelli De Simone e che nella predetta
piazza è addirittura consentito il parcheggio di autoveicoli, con libero accesso sia per i veicoli
provenienti da via Mazzocchi ( lato Università) sia per i veicoli provenienti da via Mazzocchi –
come detto – lato Ferrovia”. Il comandante dei Vigili, Dott. Francesco De Rosa, con sua nota
( redatta peraltro dall’incaricato Luigi Merola ) così precisa la diatriba:“(omissis )… Si precisa
inoltre che in Piazza Matteotti è consentita la circolazione uniformandosi all’obbligo statuito
dalle regole del CdS rispettando comunque la mano da tenere. Non è stato possibile acquisire
ulteriori delucidazioni dall’agente accertatore, in quanto, la stessa, assunta all’epoca a tempo
determinato, non presta più servizio presso questo comando”. Dopo questa ulteriore
documentazione il Giudice non ha potuto fare a meno di accogliere le doglianze della difesa
annullando di conseguenza la multa ma senza condannare alle spese il Comune sia per i danni
esistenziali che per le spese legali. Lo sfogo della signora Virginia Francescone, da noi raccolto
subito dopo la sentenza: “Per la verità mi sembra una sentenza iniqua, oppure una giustizia a metà.
Perché se mi è stato riconosciuto un diritto leso non debba poi essere risarcita del danno subito? Ma la cosa non
finisce qui. Non tanto per me, ma per tutti i poveri cristi che dalla mattina alla sera vengono rapinati con
queste multe illegali. Proprio ieri leggevo sul Corriere del Mezzogiorno che molti giudici annullano le multe degli
autovelox ma, secondo me, non serve a niente se poi l’automobilista deve pagare anche il suo legale. Faccio
inoltre rilevare che nella mia circostanza il Comune non si è presentato alle udienze per difendersi. E mi
domando, se il cittadino non si presenta davanti al giudice per una sua causa viene o no condannato in
contumacia? Questa è la giustizia dei due pesi e delle due misure! Ma l’assurdo di questa vicenda, che definire
kafKana mi sembra riduttivo – è il culmine del malcostume burocratico. Infatti dopo circa un anno dalla
sentenza favorevole che annullava il verbale perché illegittimo mi sono vista recapitare una cartella di pagamento
dall’Equitalia Polis Spa con la somma maggiorata arrivata a ben 598 euro ( mentre quella iniziale era meno
di cento euro)”.
Ci si domanda allora a chi ricorrere? Alla Corte di Giustizia Europea? ( non è escluso! ) Non è
forse questa una ingiustizia? E perché il cittadino che vede riconosciuto un proprio diritto
deve poi essere penalizzato con la soccombenza delle spese e dello stress? Ci si aspetta che gli
organismi a cui è stato inoltrato il ricorso ( Giudice di Pace di S. MARIA C.V.. – Sportello del
Cittadino presso la Prefettura – Procura della Repubblica - Lega Consumatori ) possano
adottare provvedimenti a tutela della collettività. (Mediapress)