ANTIMAFIA A CASERTA E NAPOLI: SCREENING SU TERRITORIO CAMPANO
Data: Giovedì, 30 aprile @ 16:22:23 CEST Argomento: Cronaca
NAPOLI (Caserta, 28 aprile 2009) - Il presidente della commissione parlamentare antimafia, Giuseppe Pisanu, invita il sindaco dimissionario di Castel Volturno (Caserta), Francesco Nuzzo, a ripensare sulla propria scelta. "Ci rifletta, forse è meglio insistere. Se ci crede vada fino in fondo nella lotta contro la mafia - ha detto Pisanu in una intervista a Radiorai a margine di una riunione della Commissione parlamentare antimafia a Napoli - le amministrazioni comunali sono una frontiera importante". Alla domanda di un giornalista se tema di più i camorristi o i politici collusi, Pisanu ha detto: "Li temo tutti e due e vorrei batterli entrambi".
LEPORE. Il procuratore di Napoli Giandomenico Lepore è stato ascoltato dalla commissione parlamentare antimafia che è in missione a Napoli e Caserta. Il procuratore, accompagnato dai vertici della Dda, dai procuratori aggiunti e da diversi pm, ha sottolineato la necessità di uno snellimento del rapporto tra procura e ufficio del gip. "Alla commissione - ha detto Lepore - chiederò i mezzi necessari alla procura, soprattutto mezzi legislativi per rendere più snello il rapporto con il gip ed evitare i tempi lunghi tra richieste ed emissione delle ordinanze di custodia cautelare. Tali tempi dipendono non dai gip - ha aggiunto - ma dai carichi di lavoro".
CARCERI, LUMIA. Riaprire le supercarceri di Pianosa e dell'Asinara applicando fino in fondo il 41 bis, inasprire le pene, e rendere obbligatoria la denuncia del racket per gli imprenditori in cambio di incentivi fiscali e accesso alle risorse pubbliche. Queste le proposte del senatore Giuseppe Lumia, componente della Commissione Parlamentare Antimafia, che é in missione a Napoli e Caserta. "E' il momento di attuare fino in fondo il 41 bis e, soprattutto, di non abbassare la guardia contro camorra e mafia" ha detto Lumia ai giornalisti in una pausa dei lavori. "Forze dell'ordine e magistratura stanno facendo un lavoro strategico e importante - ha aggiunto Lumia - e adesso si aggrediscono anche i patrimoni della criminalità organizzata. ma non bisogna mai abbassare la guardia, e sarebbe un errore pensare che con l' arresto di Setola la camorra casertana sia sconfitta. I super latitanti dei Casalesi Iovine e Zagaria sono anche più pericolosi di Setola e sono in condizioni di inquinare l' economia e la politica". Alla domanda di un giornalista sulle dimissioni del sindaco di Castelvolturno, che ha accusato il Pd di averlo lasciato solo di fronte alla camorra, Lumia ha replicato: "Oggi più che mai questa lotta riguarda tutte le forze politiche".
PIU' VELOCI PROCESSI A CLAN. Occorre stabilire corsie preferenziali per una celebrazione più rapida dei processi di appello a carico di esponenti della camorra. E nel contempo bisogna alleggerire da una serie di incombenze i magistrati dell'ufficio gip, che spesso sono costretti a decidere con grave ritardo sulle richieste di misure cautelari a carico dei camorristi avanzate dai pm. Sono alcune delle istanze formulate dai magistrati della Dda di Napoli nel corso dell'incontro con la Commissione antimafia in missione oggi a Napoli e a Caserta. All'incontro hanno partecipato i vertici della procura partenopea: il procuratore Giovandomenico Lepore, gli aggiunti Rosario Cantelmo, Sandro Pennasilico e Federico Cafiero de Raho, coordinatori della Direzione distrettuale antimafia, nonché alcuni sostituti della Dda. Alla Commissione antimafia i magistrati hanno consegnato un dossier relativo all'attività dell'ufficio dei pm in un arco di tempo che va dal luglio 2007 al marzo 2009.
Un bilancio, quello evidenziato nel dossier, che si presta a una duplice chiave di lettura: da un lato si tratta di numeri importanti riguardanti arresti (tra cui esponenti di primissimo piano delle camorra) e processi a carico di boss e gregari che testimoniano l'intenso lavoro dei magistrati e delle forze dell'ordine attivi nel distretto che comprende le aree di Napoli e di Caserta; dall'altro, proprio questi numeri sono il segno di carichi di lavoro enormi, che rischiano di trovare seri intoppi soprattutto nell'ambito del nostro sistema giudiziario troppo farraginoso (sono fino a otto i livelli di verifiche sulle richieste dei pm: gip, Riesame in prima istanza e in sede di appello, e Cassazione chiamati a pronunciarsi sulle misure cautelari, e poi ancora, per quanto riguarda la celebrazione dei processi, primo grado, appello e Suprema Corte). Secondo quanto riportato nel dossier, sono 4.817 le richieste di ordinanze cautelari avanzate dalla procura, 2.250 gli arresti, 510 i sequestri preventivi, 249 i collaboratori di giustizia attualmente gestiti dalla procura antimafia napoletana, 25 i testimoni di giustizia. Ma l'aspetto sul quale viene messo maggiormente l'accento dai pm napoletani, sono i ritardi nella celebrazione dei processi, soprattutto in grado di appello, dove i dibattimenti vengono fissati con ritardo o spesso si arenano. Per questo motivo la procura chiede l'introduzione di una corsia preferenziale che privilegi i processi ai clan. Tra i casi di ritardi citati dai pm, vi è il processo di appello Spartacus, sulle cosiddette attività imprenditoriali del clan dei Casalesi, e quello delle truffe da 200 miliardi di lire ai danni dell'Aima da parte dello stesso clan casertano.
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