ZTL DANNEGGIA COMMERCIO?: PER MESSINA NEGOZIANTI SONO CARI
Data: Martedì, 28 aprile @ 00:49:09 CEST Argomento: Enti e Comuni
La retorica protesta dei quattro commercianti casertani che detengono l’80%
del mercato del centro storico, stancamente sostenuto dal sindacato di
categoria e da qualche commerciante di via Alois è stata spazzata via nel fine
settimana dalle migliaia e migliaia di persone che hanno letteralmente invaso
Corso Trieste. Ma qual era la cosa che saltava agli occhi? Strade piene ed
esercizi commerciali vuoti (con qualche solita eccezione). Allora che centra la
ZTL? La risposta a tutto ciò ha un nome e un cognome che si chiamano Prezzi e
Qualità. Perché non pochi casertani non si comprano nella nostra città neanche
i fazzoletti per soffiarsi il naso? Perché preferiscono via Duomo a Napoli, o
Aversa o il beneventano? Perché, invece, negozi come Max Mara o Piovan & Milan
su Corso Trieste, ZTL o crisi economica, vedono che i loro negozi sono
frequentati da una clientela numerosa e fedele? Perché ZTL o crisi bar come
quello di Celestino in via S.Carlo, anche alle 7 del mattino è frequentatissimo
di avventori? Così come i negozi di Canzano a Piazza Matteotti e a via S.Carlo?
La risposta è semplice: politica dei prezzi e qualità e, mi si consenta, anche
gentilezza e cordialità. Le migliaia di persone che finalmente hanno trovato un
posto dove incontrarsi e passeggiare in sicurezza (grazie all’azione di un’
amministrazione che certo non ha brillato finora per provvedimenti necessari,
grazie anche al deserto finanziario lasciato da Falco & C.) richiede allora da
parte dei commercianti una politica adeguata fatta di qualità, trasparenza e
servizi adeguati. In questo senso appare utile quanto urgente che i bar
rivedano i loro listini e la qualità dei loro prodotti, dalla proposta di
arredo, alla musica e a tutte quelle altre iniziative che sollecitano l’”
effetto miele” o effetto di attrazione dei loro locali. L’Amministrazione
comunale favorisca questo processo di innalzamento della qualità e dell’offerta
favorendo, almeno per il primo anno, l’installazione di gazebo e di altre forme
di arredo che unite alla qualità di prodotti meno industriali e più artigianali
e ad una molteplicità di offerte, possono rendere la nostra città al pari di
Lucca, o Dublino o Salisburgo. Con beneficio per nuova occupazione (magari non
a 400 euro al mese per 10 ore al giorno di lavoro!) e per i redditi già
cospicui dei commercianti casertani. Le condizioni ci sono tutte basterebbe un
minimo di onestà intellettuale e di capacità manageriale. In questo senso trovo
riprovevole le manovre di alcune componenti del centro destra che continuano a
giocare con due mazzi di carte sperando di raccogliere consenso da chi vuole la
notte e da chi ama, invece, il giorno. Tale politica non ha sbocco: si
rivolgerà a boomerang presto contro chi la propone.
(Caserta, 27 aprile 2009
Giuseppe Messina - Legambiente)
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