GIGI D'ALESSIO COME SAVIANO, ' VOLEVANO UCCIDERMI': PARLA A VANITY FAIR
Data: Martedì, 18 novembre @ 14:38:29 CET Argomento: Cronaca
ROMA - Gigi D'Alessio come Saviano: in un'intervista a Vanity Fair, in edicola domani, il cantante napoletano racconta come è riuscito a svanire dalle feste di matrimonio dei camorristi senza correre rischi e parla delle due serate su Raiuno annullate da Fabrizio Del Noce. "Se a Napoli fai il cantante e cominci a essere un po' conosciuto, è inevitabile finire in quel giro - dice D'Alessio - Poi, un conto è fare il proprio lavoro, un altro è essere colluso. A certi banchetti ho incontrato anche colleghi come Renato Carosone o Riccardo Cocciante. Che potevo fare: rifiutarmi di posare con loro? Lo sa quante volte sono stato minacciato di morte? A Napoli mi fermavano ovunque, dicendomi 'se non vieni a cantare alla festa per il matrimonio di mio figlio ti taglio la gola', o 'se non ci canti le tue cose al pranzo per il battesimo di mia nipote ti spacco la testa...''. Da quel giro è uscito dopo il concerto del 7 giugno 1997 al San Paolo di Napoli: "Da allora feci sapere a tutti che non avrei più cantato a una festa. E così è stato. Se in questi anni avessi detto no a qualcuno e sì ad altri, avrei passato guai seri". Il 28 novembre e il 5 dicembre avrebbe dovuto essere con la compagna Anna Tatangelo il protagonista di Questa sera stiamo a casa su Raiuno. All'ultimo momento però Del Noce ha bloccato tutto. D'Alessio aggiunge che se il motivo dell'annullamento è la sovraesposizione (é stato ospite di Paperissima e C'é posta per te su Canale 5), "un po' di responsabilità me la prendo: avrei dovuto evitare di andare ospite di Paperissima". Nega di aver ceduto a Maria De Filippi, per ringraziarla, parte dei diritti di Giorni, sigla di Amici. "E' falso. Mai dato quote delle mie canzoni a Maria né ad altri. E l'intervento al suo programma l'ho registrato a giugno. Con la Rai non c'era un contratto scritto, è stato un po' imbarazzante far sapere a star come Leona Lewis e Michael Bolton di non dover più venire". (18 novembre 2008)
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