La carriera mondiale della Makeba, finita con la morte in provincia di Caserta, a Castelvolturno dove era stato organizzato il concerto pro-Saviano...
CASTELVOLTURNO (Caserta) - E' stata colta da un malore la cantante Miriam Makeba che ieri sera, a Baia Verde di Castel Volturno, ha partecipato al concerto anticamorra e contro il razzismo dedicato allo scrittore Roberto Saviano. La cantante si è sentita male dopo essere scesa dal palco e mentre stava aspettando che dalla piazza defluisse il pubblico per allontanarsi dalla zona. Gli organizzatori del concerto hanno richiesto subito i soccorsi. Makeba è stata accompagnata per un controllo alla clinica 'Pinetagrande'.
Secondo quanto si è appreso inizialmente dagli organizzatori del concerto la cantante, che ieri mattinata aveva incontrato anche i rappresentanti della folta comunità degli immigrati che vive in zona, è stata colta da un leggero malore. Poi si sarebbe ripresa per lasciare la struttura sanitaria ma non è stato così.
Il malore sul palco, crisi cardiaca Miriam Makeba aveva 76 anni. Era nata a Johannesburg il 4 marzo 1932. L'artista ha accusato un malore subito dopo aver concluso il suo concerto. Sul palco di Baia Verde ha cantato scalza per circa mezz'ora, con una notevole intensità e partecipazione, finendo il suo intervento tra gli applausi a scena aperta del pubblico. Dopo l'esibizione, dietro al palco la Makeba ha chiesto una sedia per sedersi, ritenendo che si trattasse di un malore passeggero. Chi le stava vicino - tra gli altri, il nipote Nelson e il suo manager italiano che l'avevano accompagnata nella sua trasferta in Campania - si è reso conto che le condizioni della cantante erano preoccupanti. Con una telefonata al 118 è stata fatta giungere sul posto un'autoambulanza, che ha trasferito l'artista nella clinica Pineta Grande di Castel Volturno. I medici hanno riscontrato una crisi cardiaca ed hanno avviato le cure, che sembravano aver dato un buon effetto. Miriam Makeba sembrava essersi ripresa. Dopo un po', però, è sopraggiunta una seconda e più forte crisi e la cantante è morta. La salma di Miriam Makeba è stata composta nella sala mortuaria della clinica Pineta Grande.
Mama Africa, una carriera in tutto il mondo, e la morte al concerto nel Casertano-pro Saviano Mama Africa, Miriam Makeba, se n'é andata uscendo di scena con un finale ad effetto. Aveva speso tutta la sua vita per l'impegno civile ed é morta 'sul campo', a Castel Volturno, un luogo-simbolo della lotta alla criminalità ed alla sopraffazione, dove aveva voluto partecipare a tutti i costi, nonostante le non brillanti condizioni di salute, al concerto anticamorra a sostegno dello scrittore Roberto Saviano. L'artista di colore, 76 anni, era divenuta famosa in tutto il mondo per essersi battuta vigorosamente contro il regime dell'apartheid che aveva dilaniato il suo Paese, il Sudafrica. Non a caso era diventata delegato delle Nazioni Unite. E non a caso il suo impegno contro la segregazione razziale, ingigantito dalla fama di cantante nota in tutto il mondo, aveva causato la reazione del governo sudafricano che, nel 1963 - in pieno regime di apartheid - l'aveva costretta all'esilio ed aveva messo al bando tutti i suoi dischi. Da alcuni anni, per motivi professionali, la Makeba si era già trasferita in Europa, anche se continuava a frequentare di tanto in tanto il suo Paese d'origine. Dopo che le fu imposto l'esilio, per tornare in Sudafrica, Miriam Makeba dovette attendere quasi 30 anni: soltanto nel 1990, infatti, Nelson Mandela riuscì a convincerla a tornare nella terra dove era nata - sua madre era di etnia swazi e suo padre, morto quando lei aveva sei anni, era uno Xhosa - e che era stata costretta ad abbandonare. Trasferitasi prima in Europa e poi negli Stati Uniti, proprio in quella lunga fase della sua vita, espresse il meglio di sé nel campo artistico. In America Miriam Makeba incise le sue canzoni più conosciute: Pata Pata, The Click Song e Malaika. Nel 1968 si sposò con Stokely Carmichael, un attivista per i diritti civili. Il matrimonio scatenò grandi polemiche negli Stati Uniti e la sua carriera ne subì un notevole rallentamento. Si separò dal marito - con il quale si era trasferita in Guinea - nel 1973. Nel 1985, dopo la morte della sua unica figlia, Bongi, tornò a vivere in Europa. Nel 2005 decise di dare il suo addio alle scene e lo fece con un memorabile tour, che toccò tutti i Paesi del mondo nei quali si era esibita. Ma il destino, per l'addio definitivo, le aveva riservato un altro appuntamento. Quello che ieri sera l'ha condotta sul palco di Baia Verde, a Castel Volturno, dove un pubblico accorso per una grande testimonianza di impegno civile, le ha riservato l'ultimo, indimenticabile applauso.
L'arcivescovo Bruno Schettino rende omaggio a salma 'arcivescovo di Capua, mons. Bruno Schettino, è giunto alla clinica Pineta Grande, di Castel Volturno, per rendere omaggio alla salma della cantante sudarficana Miriam Makeba, deceduta la scorsa notte dopo il concerto dedicato a Roberto Saviano, svoltosi a Baia Verde a conclusione della tre giorni degli stati generali della scuola nel Mezzogiorno. La cantante, 76 anni, nata a Johannesburg e da sempre in prima linea contro le discriminazioni razziali, è morta per una crisi cardiaca. In nottata sono giunti nella clinica diversi rappresentanti della folta comunità africana che vive in zona.
C'é l'ipotesi che possa essere effettuata l'autopsia sul cadavere di Miriam Makeba, ma una decisione definitiva verrà presa solo nelle prossime ore. L'esame autoptico era stato infatti disposto dal pm di turno della procura di S. Maria Capua Vetere, che in nottata si è recato nella clinica di Castel Volturno dove la cantante è deceduta. In seguito, però, il medico legale, dopo aver compiuto l'esame esterno della salma, ha confermato che il decesso era avvenuto per cause naturali, così come asserito dai medici che hanno assistito la paziente dopo la crisi cardiaca. A questo punto si attende che la relazione del medico legale giunga in procura, per sapere se l'autorità giudiziaria confermerà oppure no l'autopsia. In attesa di una decisione definitiva la salma della cantante si trova ancora nella clinica Pineta Grande di Castel Volturno e non è stata trasportata nell'ospedale di Caserta, dove avvengono le autopsie.
Onore alla salma, parla sindaco Nuzzo "Castel Volturno onorerà Miriam Makeba, da ieri appartiene alla nostra comunità come tutte le persone impegnate nella lotta alla camorra". Lo ha detto il sindaco, Francesco Nuzzo, che stamane é tornato nella clinica Pineta Grande, dove era già stato in nottata, per rendere omaggio alla salma della cantante. In mattinata sono attesi a Castel Volturno anche l' ambasciatore della Repubblica Sudafricana, Lenin M. Shope, e varie autorità istituzionali del territorio. Nel pomeriggio sarà a Castel Volturno anche Qedani Dorothy Mahlang, ministro della provincia di Gauteng, Johannesburg, in Campania per una visita già programmata.
Proprietario clinica conferma soccorsi immediati I soccorsi sono stati immediati: lo assicura il manager della clinica Pineta Grande, Vincenzo Schiavone, che ricostruisce quanto avvenuto nella serata di ieri in merito al malore che ha colto Makeba. "E' giunta una richiesta di soccorso intorno alle 11, l' autoambulanza è arrivata sul posto in pochi minuti - racconta Schiavone. - In clinica alla signora Makeba sono state praticate tutte le manovre di rianimazione, successivamente è stata intubata ma dopo circa 50 minuti il suo cuore ha cessato di battere", aggiunge Schiavone. Il manager esprime il cordoglio di tutta la comunità di Castelvolturno perché "Makeba era venuta qui a cantare per la nostra terra, per tutti noi".
Parla assessore regionale che l'ha voluta su palco "Miriam Makeba resterà sempre il simbolo dell'integrazione. Da ieri per noi è anche un simbolo per la lotta alla camorra". Lo ha detto l'assessore alla Formazione della Regione Campania, Corrado Gabriele, giunto questa mattina alla clinica Pineta Grande per accogliere familiari e amici della cantante Miriam Makeba. L'artista è deceduta la scorsa notte al termine di un concerto dedicato a Roberto Saviano, organizzato nell'ambito delle manifestazioni degli stati generali della scuola nel Mezzogiorno.
Forse autopsia su salma
C'é l'ipotesi che possa essere effettuata l'autopsia sul cadavere di Miriam Makeba, ma una decisione definitiva verrà presa solo nelle prossime ore. L'esame autoptico era stato infatti disposto dal pm di turno della procura di S. Maria Capua Vetere, che in nottata si è recato nella clinica di Castel Volturno dove la cantante è deceduta. In seguito, però, il medico legale, dopo aver compiuto l'esame esterno della salma, ha confermato che il decesso era avvenuto per cause naturali, così come asserito dai medici che hanno assistito la paziente dopo la crisi cardiaca. A questo punto si attende che la relazione del medico legale giunga in procura, per sapere se l'autorità giudiziaria confermerà oppure no l'autopsia. In attesa di una decisione definitiva la salma della cantante si trova ancora nella clinica Pineta Grande di Castel Volturno e non è stata trasportata nell'ospedale di Caserta, dove avvengono le autopsie.
Le parole del vescovo
"Il suo nobile ricordo resterà vivo per sempre. Era venuta qui a parlare, col canto di giustizia, a rendere ragione a quanti vogliono l'integrazione e vogliono lottare la camorra". Lo ha detto l'arcivescovo di Capua, monsignor Bruno Schettino, tra i primi stamattina a rendere omaggio alla salma di Miriam Makeba nella sala mortuaria della clinica Pineta Grande. "Abbiamo recitato qualche preghiera ed ho provato a dare conforto alle persone presenti", ha aggiunto il vescovo ricordando che Makeba resterà "un altro simbolo del riscatto di questa terra".
(10 novembre 2008-10:50)