Caserta (di Giuseppe Messina e Giovanna Maietta) - Il provvedimento dei giudici napoletani, adottato in assenza di contraddittorio tra le parti, ci fa sentire non tutelati e dimostra che viviamo in un territorio in cui è possibile tutto e il contrario di tutto e appare un sogno aspirare alla legalità e alla normalità. L’attentato alla salute e il disastro ambientale sono alla base delle motivazioni del giudice unico che ha disposto la chiusura della discarica abusiva, illegale e pericolosa. Quale altro grave motivo più grave di quello posto a base dell’ordinanza può aver indotto il giudice del reclamo a far continuare lo sversamento dei rifiuti a Lo Uttaro, sia pur per un tempo determinato? In un paese normale si sarebbe dovuto imporre da subito la messa in sicurezza e la bonifica del sito. Ma in un paese normale Lo Uttaro non avrebbe dovuto mai aprire. All’inizio di questa storia ci siamo messi, come tanti Don Chisciotte, i colapasta in testa, consapevoli di vivere in un territorio dove non c’è spazio neanche alla speranza. (5 agosto 2007-09:47)
Altri argomenti dal Comitato Rifiuti
SI INQUINANO LE FALDE PER PULIRE IL LITORALE DOMITIO
Lo Uttaro, panacea di tutti i mali, piuttosto che causa dei nostri mali. E’ questo il messaggio che si vuole far passare, nel tentativo di suggestionare l’opinione pubblica. Si è attivato un vero e proprio terrorismo psicologico/politico avvallato da chi preannuncia catastrofi determinatesi in meno di mezza giornata. A sentir qualcuno in meno di cinque ore dopo la chiusura de Lo Uttaro e a causa di questa chiusura è crisi sul litorale domitio. Sindaci allarmati che annunciano la crisi turistica. Si parla di roghi, di una vera e propria apocalisse con descrizioni alla Spielberg nella Jurassic parck dei rifiuti campani. Ma il litorale domitio è stato sempre inondato di immondizia e la crisi di un turismo distrutto dal terzetto politici/camorra/imprenditori pirata è annosa e non certamente di un giorno. Ecco che arrivano i nostri o per meglio dire i loro. I mali della nostra regione vanno ricercati proprio in quella classe politica che ha fatto finta che la malavita non esistesse e che uno sviluppo “libero” avrebbe portato benessere e occupazione. Non è stato così, ed oggi la nostra economia così come il territorio è governato o controllato dalla camorra. Siamo ancora alla domanda: quale sviluppo? Quale imprenditoria? Milioni di euro sottratti a una popolazione stanca e disarmata di fronte ai problemi divenuti vere e proprie piaghe e che distinguono negativamente la ormai lontana terra dei Borboni. Discorso quindi lungo e complesso e non ci riferiamo certo alla discarica abusiva illegale e pericolosa di Lo Uttaro…. Milioni di euro per bonifiche mai effettuate e per rimediare solo apparentemente a complicità occulte e a studiate omissioni di controllo. Che vergogna! E’ deprimente sapere che un buco (chiamato discarica Lo Uttaro) fatto anni fa abusivamente da un privato, perforando la falda, diventi oggi la soluzione all’emergenza rifiuti. Si sta decretando il fallimento di un intera classe politica, incapace volutamente di gestire i rifiuti come hanno fatto in altri paesi. Questa classe politica enfatizza l’emergenza legata ai rifiuti non raccolti dalle strade per occultare il vero inquinamento e con esso il danno che i rifiuti di ogni specie sommersi e sversati nelle falde, nei canali, nei fiumi, nei terreni agricoli, nelle fogne causano e causeranno alla gente. E’ forse questo che cerca di fare il commissario di governo Pansa chiedendo la riapertura del Lo Uttaro? Il prefetto Pansa è stato informato dal Comitato Emergenza Rifiuti sulla pericolosità della discarica e la magistratura gli ha imposto la chiusura. In un paese normale tutto ciò non sarebbe dovuto mai accadere. Il commissariato sin dall’inizio era consapevole dell’ulteriore danno che si andava a procurare nei confronti dei casertani. Le nostre acque sono inquinate e anche i nostri terreni. Dovrebbe significare qualcosa! Sicuramente per tanti, ma non per questi commissari, per questi sindaci e presidenti della provincia come Petteruti e De Franciscis. E’ come voler estirpare il male abbellendo il malato portandolo a morte certa. La nostra Regione è vittima di un crimine atavico che si cerca di risolvere legittimando azioni criminose. C’è un accanimento verso la nostra città e un’area che ne rappresenta lo sviluppo economico e lavorativo. Vogliono condannare Caserta a sversatoio dei rifiuti anche pericolosi della provincia. Lo Uttaro va bonificata da cave è immondizia. In quella zona si concentra gran parte del futuro della città. Lo Uttaro (Saint Gobain) poteva essere una città universitaria, un luogo di ispirazione per tanti giovani che si affacciavano alla formazione professionale e scientifica. Ne hanno fatto un fetido quartiere, una colata di cemento e una grande abbuffata dove si è stabilito (Pagano, Coppola, Ascione, Sarpi, ecc..) che laggiù possono convivere bambini e rifiuti, industrie insalubri e policlinici, uffici e cave, abitazioni e siti di stoccaggio. Occorre una nuova classe politica e il coraggio della stampa di spingere ad una riflessione collettiva sul nostro futuro e le nostre responsabilità come persone, genitori e cittadini.
Comitato Emergenza Rifiuti
Giovanna Maietta
Giuseppe Messina
COMITATO EMERGENZA RIFIUTI
Alla c.a. del Sig. Sindaco di Caserta
E, p.c. Alla Stampa
Loro sedi
Oggetto: invito a tutelare la salute pubblica, le falde freatiche e l’ambiente.
Com’è a Lei noto, la X Sezione del Tribunale Civile di Napoli, accogliendo il ricorso presentato dal Comitato Emergenza Rifiuti, unitamente a cittadini di Caserta, ha stabilito di imporre al Commissario di governo per l’emergenza rifiuti e al Consorzio Acsa CE3 la chiusura della discarica di Lo Uttaro, ritenendo giuste e accoglibili le motivazioni addotte dai ricorrenti.
Forse, però non le sono del tutto chiare le motivazioni del giudice così sintetizzabili:
1. IL SITO E’ ASSOLUTAMENTE INIDONEO IN QUANTO INQUINATO;
LA DISCARICA E’ STATA APERTA SUI RIFIUTI ABBANCATI;
NESSUN CENNO NEL PROTOCOLLO D’INTESA SULLA SICUREZZA DELL’IMPIANTO;
LA SCELTA BASATA SOLO SULLA FRETTA RAPPRESENTA UNA SOLUZIONE A DISCAPITO DELLA SALUTE PUBBLICA;
MANCANZA DI MISURE IDONEE, CHE NON RAPPRESENTINO UN DANNO ALLA SALUTE E ALL’AMBIENTE;
LE ACQUE DI FALDA SONO TUTTE INQUINATE;
I RIFIUTI SVERSATI SONO TALMENTE PERICOLOSI DA NON POTER ESSERE SMALTITI IN DISCARICA (come Lo Uttaro).
La situazione pregressa dell’area e del sito Mastropietro si è quindi, come noi le avevamo più volte richiamato e preannunciato, ulteriormente aggravata e impone un’immediata messa in sicurezza del sito dell’ex discarica, attraverso la rimozione di tutti i rifiuti fin qui illegalmente sversati e la bonifica attenta dell’intera zona come peraltro previsto dal piano regionale di bonifica (BURC 9 Settembre 2005) che ha dichiarato l’area Sito di Interesse Nazionale, per il livello di degrado e di inquinamento presenti.
Per quanto sopra e in considerazione del fatto che la normativa vigente affida alla S.V. nella qualità, la responsabilità della salute pubblica la invitiamo formalmente a porre in essere atti e azioni finalizzati:
1) all’immediata bonifica sia del sito Mastropietro sia di tutta la zona Lo Uttaro, già dichiarata Sito di Interesse Nazionale, che si sarebbe già dovuta attuare sin dal 1994 in funzione di quanto rappresentato ufficialmente dal Prefetto di Napoli e nel 2005 in funzione di quanto stabilito dal Presidente della Regione Campania Commissario per le bonifiche;
2) alla predisposizione di un accurato studio di caratterizzazione e messa in sicurezza avvalendosi di professionalità universalmente riconosciuti come tali;
3) ad un monitoraggio sanitario tra la popolazione allo scopo di rilevare lo stato di salute dei cittadini più esposti dalla presenza della discarica e delle falde freatiche inquinate. Ciò allo scopo di prevenire, per quanto possibile, gli effetti sulla salute di tale disastro ambientale, già provato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità anche per il comune di Caserta.
Ai sensi e per gli effetti della L.241/90 si chiede riscontro alla presente richiesta.
Si ringrazia per l’attenzione.
p. il COMITATO EMERGENZA RIFIUTI
Giuseppe Messina – Giovanna Maietta – Gaetano Rivezzi - Giulio Finotti - Borghi Roberto – Francesco Altieri - Massimo de Gregorio – Giovanni - Di Fresco – Maria Adele Del Vecchio – Antonio Roano – Nicola Tiscione
Italia Nostra; Legambiente Caserta; LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli); WWF Caserta; W.W.F. Aversa; Terra Nostra; CO.AS.CA.; Co.De.Par.; Comitato Civico in difesa dell’acqua CE; Comitato contro il Megainceneritore di Acerra; Comitato mamme e famiglie di Marcianise; Unart Group Marcianise; Viviamo la Scuola CE; Casa Zaccheo (Padri Sacramentini CE); Comitato “Lo Uttaro” S.Nicola La Strada; Comitato di Lotta alla Piattaforma di Pignataro M.; Verdi Maddaloni; Verdi S.Nicola La Strada; Comitato “Macrico Verde”; Vivereinsieme; Comitato “Caserta Città di Pace”; Coop. New Hope; A.V.O.; Auser Filo d’Argento; Amici di Beppe Grillo “Cittadini attivi” Caserta; A.D. Scacchistica CE; Laboratorio Millepiani; Centro Sociale ex Canapificio CE; Movimento per la Pace; Associazione Diotima; ACLI; Associazione Medici per l’Ambiente (ISDE Italia).
Caserta, 04 agosto 2007 Comitato Emergenza Rifiuti - via Galilei,12 - 81100 Caserta giume@libero.it – 3476472516 – 3338619118 - 3383545634