BIENNALE GIOVANI INDUSTRIALI. PER CAPEZZONE NECESSARIO SISTEMA INGLESE
Data: Sabato, 10 marzo @ 16:33:23 CET
Argomento: Economia




Caserta - (Casertasette.com) - 'Occorre necessariamente arrivare ad un sistema elettorale semplice come quello anglosassone o statunitense con due o tre partiti, non due poli con dieci partiti o i 44 che sono passati all'incasso di recente per i finanziamenti elettorali'. Lo ha detto alla biennale dei giovani industriali di Caserta Danele Capezzone (Radicali Italiani), presidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, nel corso di un dibattito sul sistema elettorale e la rappresentitività del territorio al quale ha partacipato anche Angelino Alfano (Fi) della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati.
Capezzone, nell'allargare il suo discorso alla politica estera ha evidenziato che la rimonta elettorale di Schroeder in Germania è stata possibile escludendo i Bertinotti e i Diliberto tedeschi. 'A Downing Street, invece, - ha aggiunto Capezzone - Tony Blair al mattino si sveglia tranquillo perchè non deve pensare alle spine nel fianco degli omologhi inglesi di Pecoraro Scanio, Mastella e Di Pietro'. 'Siamo in Campania, nella terra della 'mossa' è giunto il momento che qualcuno la faccia dopo tutti i vari tavoli ai quali abbiamo assistito nella speranza che non sia solo falegnameria'. Capezzone ha poi parlato dell'alta tassazione sulle imprese, quasi più del doppio rispetto ad altri paesi europei e ai sette sistemi elettorali che provocano una vera e propria malattina italiana, quella della legge elettorale rappresentata dai partiti così come sono vissuti.
Di particolare interesse anche l'intervento di Angelino Alfano della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati il quale ha evidenziato la necessità di eliminare la coalizione del Centro che può fungere negativamente come ago della bilancia sia a sinistra che a destra. 'Il bipolarismo corre un grande pericolo - ha aggiunto - ed occorre salvarlo'. Riferendosi all'intervento del vice presidente di Confindustria Ettore Artioli (il quale ha auspicato più servizi, meno burocrazia, più amministrazione ma soprattutto niente più incentivi), Alfano ha commentato positivamente questa 'rottura' proveniente dal mondo dell'impresa. 'E' un discorso, quello di Artioli - ha concluso - che dovrebbe fare anche la politica, ma così non è'. Intervento infuocato quello dell'imprenditore self-made-man Domenico Menniti (Amministratore delegato di un'azienda di abbigliamento, la Pdm), il quale nel notare la scarsa presenza e attenzione dei giovani imprenditori ha stigmatizzato l'auspicata singeria tra l'università e le imprese. E ha concluso: 'Se l'università non riesce ad assicurare eccellenza e qualità, a cosa serve questa sinergia?' (10 marzo 2007-16:32)





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