Viene fermato assieme ad altri due complici dai carabinieri di Santa Maria Capua Vetere. Portati in caserma, uno si scaglia contro il comandante causandogli lesioni guaribili in cinque giorni. Accusato, dunque, di aggressione ed oltraggio a pubblico ufficiale oltre che di lesioni con l’aggravante di voler darsi alla fuga, Antonio Tavano, trentenne di San Tammaro, è stato arrestato ed associato alla casa circondariale sammaritana. Ieri mattina, dunque, il processo per direttissima innanzi al giudice Cananzi con il rischio di essere condannato ad una pena vicina ai cinque anni. Difeso dagli avvocati Francesco Fabozzi e Bruno Amirante, Antonio Tavano è stato condannato ad una pena di sette mesi di reclusione con sospensione condizionale della stessa ma con immediata scarcerazione. L’assunto difensivo dei legali, infatti, ha trovato fondamento nella non intenzionalità dell’atto da parte dell’imputato che, nel tentativo di districarsi dalla presa dei carabinieri, ha colpito accidentalmente il comandante di stazione. Ma veniamo ai fatti. Nel pomeriggio di giovedì, Antonio Tavano, Prisco Pezzella (37enne di san Prisco) e Gabriale Scaramel (28enne di Santa Maria Capua Vetere), sono stati sorpresi dai militari a dare fuoco ad una quantità di circa cinquanta chilogrammi di fili di rame. Operazione di bruciatura finalizzata allo scioglimento della plastica avvolgente ed identificativa. Non essendo stati in grado di spiegare la provenienza di tale ingente quantitativo, sono stati trasportati in stazione per l’identificazione e la contestazione del fatto. Nel mentre venivano generalizzati, Antonio Tavano, probabilmente in preda ad una crisi di astinenza da sostanze stupefacenti, ed irritato dalla presa dei carabinieri, ha iniziato a dare in escandescenza colpendo con il gomito allo stomaco del comandante della stazione. Immediatamente soccorso dai medici del 118 è stato giudicato guaribile in cinque giorni. (26 gennaio 2007-16:40)
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