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MORTE PASSARELLI: GIP ARCHIVIA MORTE DEL RE DELLO ZUCCHERO


SANTA MARIA CAPUA VETERE – Né omicidio, né suicidio: Dante Passarelli, l’ex re dello zucchero di Villa Literno (il cui nome è legato alla «Ipam») morì cadendo, per aver messo un piede in fallo dal tetto di un capannone adiacente a quello della sua abitazione. Lo stabilito il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Ciro Iacomino, chiudendo il caso che era stato aperto due anni fa contro ignoti e ritenendo condivisibile l’archiviazione richiesta dalla Procura nella persona del pm Ilaria Sasso Del Verme. Una caduta accidentale, una scivolata dal solaio di un capannone dove da due mesi era solito salire e passeggiare per controllare eventuali anomalie dopo un paio di furti subìti nelle settimane precedenti, commessi nelle ore serali. Una fatalità, dunque, per il gip, la morte (avvenuta il 3 novembre 2004) dell’imprenditore coinvolto nel processo «Spartacus» che aveva creato una coincidenza – secondo alcuni sospetta – per la successiva restituzione di beni sequestrati per estinzione del reato. Tanto da finire all’attenzione nazionale grazie al libro di Roberto Saviano, «Gomorra» e al film-cronana «O’ Sistema». Ed infatti, mai per una semplice caduta si erano svolte indagini così approfondite che, conclude il gip, «inducono a valutare esaustivo il compendio raccolto, non ravvisandosi ulteriori ambiti d’indagine da sondare ed a reputare infondata la notizia di reato». La morte, come prevede la legge, ha estinto anche il processo costringendo i giudici alla restituzione di tutti quei beni di cui l’imputato era intestatario. vedi qui: dal Corriere del Mezzogiorno, domenica 10 dicembre 2006

vedi qui: da Il Mattino, domenica 10 dicembre 2006

 
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