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LOBBY DI PERITI PER INCIDENTI FALSI: PROCURA ROMA INDAGA SU UFFICI GIUDICI PACE


SANTA MARIA CAPUA VETERE (Caserta) -Un'indagine su una lobby di periti nominati da una sorta di sindacato di blocco nei processi che si sono svolti negli uffici del Giudice di Pace di Aversa e Trentola Ducenta è al vaglio della Procura di Roma interessata, la scorsa estate, da un rapporto «esplosivo» nato da un'inchiesta interna condotta dalla presidenza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ed approdata anche alla Corte di Appello di Napoli. Un'indagine partita in seguito alle segnalazioni di avvocati e di una parte degli stessi giudici di pace che nei mesi scorsi aveva determinato il blocco dell'attività giudiziaria nei due uffici. Nel rapporto si parla di ipotesi di reati come corruzione in atti giudiziari, false pratiche, truffe alle assicurazioni e, in alcuni casi, connivenze con la criminalità organizzata. Va precisato che l'inchiesta non riguarda tutti i giudici dei due uffici (7 ad Aversa e 3 a Trentola) e che risultati concreti dell’indagine non ve ne sono: si sta procedendo, da parte dei vertici degli uffici giudiziari territoriali, ad ascoltare i giudici di pace, a verificare fascicoli processuali, consulenze, sentenze, ordinanze, perizie e la sussitenza di una sorta di sindacato di blocco per la nomina di consulenti e periti. Al momento, le verifiche compiute nei mesi scorsi avrebbero portato alla luce una serie di risultati: presunte radiografie false per simulare conseguenze da incidenti automobilistici, complicità di infermieri degli ospedali della zona, false testimonianze, falsi incidenti per i quali è stato chiamato in giudizio il fondo vittime della strada (con dichiarazioni attestanti la fuga dei responsabili degli incidenti in realtà mai avvenuti). Sarebbe anche emersa la presenza di stessi e soliti periti in processi diversi. Su questa circostanza si ipotizza anche un'ingerenza della criminalità locale che avrebbe assicurerato le nomine in cambio del cinquanta per cento delle parcelle: in più di un caso, infatti, le udienze sarebbero stata presidiate da esponenti della criminalità per il controllo a vista del giudice. Si parla anche di sentenze scritte da alcuni giudici di pace sotto dettatura dell'avvocato dell'attore e di sottrazione di fascicoli assegnati ad altri giudici per essere cambiati poi di ruolo (con sostituzione di copertina) e portati a sentenza per l'incasso dell'indennità. I primi sospetti sono arrivati proprio dalla verifica di alcuni compensi: alcuni giudici avrebbero incassato anche quindicimila euro al mese che corrisponde al deposito di circa quottordicimila tra sentenze ed ordinanze.

 
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