Un tavolo di lavoro per il completamento della Variante Anas Capua-Maddaloni e dello svincolo autostradale di Santa Maria Capua Vetere. Lo ha promosso il vicepresidente della Provincia, Adolfo Villani, che unitamente con gli assessori alla Mobilità, Antonio Reccia, e ai Lavori pubblici, Ferdinando Bosco, ha convocato per il prossimo 30 novembre, alle ore 10 nella sala Giunta dell’Ente, tutti i soggetti interessati dalla realizzazione del terzo lotto della Variante, il tratto via Galatina-Capua. All’incontro sono stati invitati il sindaco di Capua, il commissario di Santa Maria Capua Vetere, il presidente del Cira di Capua, rappresentanti della società Autostrade e dell’assessorato ai Lavori pubblici della Regione, e il capocompartimento dell’Anas di Napoli. “L’obiettivo – spiega Villani – è di superare l’attuale fase di stallo e rilanciare un’opera importantissima per l’intero territorio casertano. Il terzo lotto della Variante è già stato inserito nel piano decennale della viabilità regionale, ma l’Anas non può redigere il progetto esecutivo, propedeutico alla gara d’appalto, perché l’amministrazione comunale di Capua non ha ancora provveduto a individuare il tracciato di massima lungo cui si dovrà snodare l’arteria. La Provincia intende così esercitare un ruolo attivo e da protagonista nella vicenda”. La realizzazione dell’ultimo tratto della Variante consentirebbe di liberare Capua dal traffico di mezzi pesanti (che dall’uscita del casello autostradale di Capua devono raggiungere Napoli attraverso la superstrada Nola-Villa Literno); di migliorare i collegamenti tra la città sul Volturno e il capoluogo; di evitare la congestione del centro cittadino e della frazione di Sant’Angelo in Formis, visto che proprio sulla via Galatina (a pochi metri dallo sbocco attuale della Variante) è prevista l’apertura dello svincolo dell’A1 di Santa Maria Capua Vetere. “Inoltre – aggiunge Villani – la Variante costituirebbe un fondamentale asse di supporto per tutta l’area su cui sono insediati il Cira, l’aeroporto Salomone, la scuola militare e la futura area industriale prevista dall’Asi”. (22 novembre 2006-15:03)