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SPETTACOLI: SUCCESSO AL GARIBALDI PER IL MAGIC PEOPLE SHOW


SANTA MARIA CAPUA VETERE. L’Italia come Napoli. Napoli come un condominio. Un condominio come un pianerottolo. Un pianerottolo come un tavolino di pochi centimetri quadrati, ideale per rappresentare, con un taglio asfittico e burlesco, il “Magic People Show”, tratto dall’ultimo romanzo di Giuseppe Montesano (“Magic People”), diretto ed interpretato da Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi e Luciano Saltarelli. Coprodotto da “Teatri Uniti”, “Onorevole Teatro Casertano” e “Sempre Aperto Teatro Garibaldi”, lo spettacolo, già applaudito al “Benevento Città Spettacolo” e al “Ravello Festival”, è andato in scena sabato 7 ottobre al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere come evento straordinario e conclusivo de “Il Nuovo Aspetto”. In sintonia perfetta con il testo di Montesano, il “Magic People Show” si è rivelato un comico, feroce e colorito avanspettacolo pop, dove gli attori, in smoking, hanno mostrato le molteplici piaghe di una modernità livida, tra il caldo soffocante di un’estate scandita da continui black out. In un crescendo che ha mescolato opera buffa e dramma, Ianniello, Laudadio, Renzi e Saltarelli sono riusciti a condensare in poco più di ora l’ilare e tragico romanzo dell’Italia malata di questi ultimi anni. Il pianerottolo–tavolino è stato occupato dal suddito televisivo, il consumatore globale, l’uomo medio assoluto, lo schiavo della pubblicità, e poi dai “risanatori” dell’economia nazionale, dai venditori di corrente elettrica, di spiagge e di anime. Una tavola imbandita di umanità decomposta, che ha offerto al pubblico tagli prospettici dell’agghiacciante sensazione di impotenza che permea i nostri tempi. Su tutti, o sommerso da tutti, è apparso e scomparso il “dottor G” (palese proiezione di Montesano interpretata da Renzi), strenuo difensore di un senso di giustizia quasi patetico, che prima allibisce, si contrae e si disgusta e poi finisce col soccombere, sedotto e annientato anch’egli dall’idea che tutto sia condizionabile, non solo l’aria che respiriamo. Davvero efficace la prova attoriale del quartetto, con Ianniello e Laudadio che riscoprono la verve di quando erano “sconosciuti e lontani”, e con Renzi (cui è affidato il monologo finale) e Saltarelli in crescita rispetto alla prova d’esordio di Benevento. (8 ottobre 2006-18:05)

 
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