(di Raffaele Pirozzi)
Esiste un'area determinata
che comprende la parte sud-orientale della Provincia di Caserta e
la parte settentrionale della Provincia di Napoli in cui:
· si è riscontrata la presenza di
diossina nel latte e suoi derivati, negli animali d'allevamento e
nei pascoli;
· esiste un eccesso di tumori,
malformazioni, mortalità generale;
· si è concentrata l'attività
criminale legata allo smaltimento illegale di rifiuti;
· si è localizzata la maggior parte
degli impianti di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti della
regione.
Le rilevazioni e gli studi
effettuati sul fenomeno sono stati superficiali e inconcludenti,
non si sono mai fatte analisi sull'uomo che essendo al vertice
della catena alimentare sarebbe dovuto essere il biomarcatore
più importante da studiare. Le analisi sul sangue ed il latte
materno potrebbero rivelare il disastro ambientale smentito
dalle autorità competenti ma che ogni cittadino conosce,
vivendo sulla propria pelle, o su quella di amici e parenti, la
malattia e la morte.
I comuni dove è stata
rilevata la diossina sono dopo, le indagini N° 25 di cui N° 19
nella provincia di Caserta e N° 6 nella provincia di Napoli.
Basta dire che a Severo
intervenne l'esercito per la presenza minore di diossina.
Il Corpo Frestale dello Stato ha segnalato alla Magistratura che
la concentrazione di diossina ascende tra il 27 ed i 50
picogrammi (il limite di legge è pari a 3 picogrammi). Nella
zona A di Severo , la zona più inquinata , la presenza della
diossina era paria a 49,6 picogrammi.
Lo studio ha rilevato
una maggiore incidenza di malattie tumorali e di malformazioni:
nei seguenti comuni:
Aversa, Capodrise, Casagiove,
Casal di Principe, Caserta, Castel Volturno, Marcianise, San
Cipriano d'Aversa, Santa Maria Capua Vetere, San Nicola la Strada,
Villa Literno, Afragola, Arzano, Caivano, Casoria, Frattamaggiore
, Giugliano in Campania, Marano di Napoli, Marigliano, Melito di
Napoli, Mugnano di Napoli, Pomigliano d'Arco, Sant'Antimo e Volla.
Di enorme interesse l'attività
dalla Commissione di inchiesta sul Ciclo dei Rifiuti
che offre notevoli spunti ed approfondimenti sull'argomento.
Di notevole interesse e molto istruttivo è l'audizione del
21/12/05 dei dirigenti della Sogin.
Infine,un ultimo contributo,
del 2006, viene dal lavoro dell' Istituto Superiore di Sanità
"Indagini epidemiologiche nei siti inquinati: basi
scientifiche, procedure metodologiche e gestionali, prospettive
di equità". ( 7.)
In questo documento si dice:
"Agli inizi degli anni '90
la mortalità per neoplasie in Campania mostrava, rispetto alla
media nazionale, una situazione di vantaggio, che si è persa
completamente negli ultimi anni. La distribuzione territoriale
della mortalità appare marcatamente disomogenea, evidenziando
eccessi significativi dei tassi di mortalità nelle Province di
Caserta e Napoli (e in tutte le ASL in cui sono suddivise)."
La mortalità per tumori
evidenzia eccessi significativi nella Provincia di Napoli in
entrambi i sessi e nella Provincia di Caserta per i soli uomini (Tabella
2 e Figura 1).
"Lo studio di mortalità
ha permesso di identificare un'area, comprendente i Comuni della
parte sud-orientale della Provincia di Caserta e la parte
settentrionale della Provincia di Napoli, caratterizzata da alta
mortalità generale e tassi specifici di mortalità per alcune
cause tumorali particolarmente elevati. In particolare per gli
uomini la mortalità generale è risultata in eccesso
significativo nel 19% dei Comuni della Provincia di Caserta e nel
43% dei Comuni della Provincia di Napoli; per le donne nel 23%
dei Comuni della Provincia di Caserta e nel 47% dei Comuni della
Provincia di Napoli (Figura 2)."
Con metodi analoghi a quelli
utilizzati nello studio di mortalità si è analizzata la
distribuzione delle malformazioni congenite nei Comuni della
Provincia di Napoli e Caserta, utilizzando i dati del Registro
Campano dei Difetti Congeniti per gli anni 1996-2002. L'analisi
è stata effettuata sul totale delle malformazioni congenite e su
11 gruppi di patologia. L'analisi ha potuto identificare Comuni
con eccessi significativi afferenti le seguenti aree:
– area sud della
Provincia di Caserta (parte dell'Agro aversano e del Litorale
dominio flegreo), dove si registrano eccessi per il totale dei
casi e per le anomalie urogenitali;
– l'area di Napoli e del
suo nord est, dove si registrano eccessi nelle malformazioni
totali, cardiovascolari ed, in minor modo, urogenitali;
ampia parte della ASL Napoli 5,
con eccessi per le malformazioni totali, cardiovascolari e, in
modo minore degli arti.
Infine, i lavori
forniscono un quadro interessante sulla distribuzione
territoriale del rischio sanitario, ma non consentono di
evidenziare un nesso causa-effetto con problemi ambientali legati
al ciclo dei rifiuti. (29 settembre 2006-16:20)
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