E' stata un'assemblea aperta molto tesa quella che si è svolta oggi presso lo stabilimento Finmek Solutions dell'Aquila. I lavoratori, in cassa integrazione, hanno espresso rabbia e disappunto, anche con fischi, per una situazione che si protrae da tempo e "che il centrosinistra nazionale - hanno detto - non ha ancora risolto dopo quattro mesi, nonostante gli impegni presi attraverso i suoi uomini più autorevoli". La protesta non è stata solo di una folta rappresentanza dei circa 550 lavoratori dello stabilimento aquilano, ma anche di un nutrito gruppo proveniente dagli stabilimenti Finmek di Sulmona (L'Aquila), Pagani (Salerno) e Santa Maria Capua Vetere (Caserta). "Sono venuti all'Aquila da signori ed onorevoli, quando erano all'opposizione - ha detto il rappresentante della Rsu Cisl Gino Mattuccili -, ora, con il governo nazionale di centrosinistra, sono ministri e presidenti ma la situazione è sempre la stessa. E' una constatazione: il centrosinistra si era impegnato ad affrontare e risolvere il problema, dopo quattro mesi di governo, nulla è cambiato". Mattuccilli ha ricordato ancora una volta le richieste: "Attendiamo una soluzione industriale in tempi brevi per il più alto numero di lavoratori - ha continuato -, nel contempo ammortizzatori sociali che al massimo in quattro anni di anni accompagni i lavoratori alla pensione. Non come i sette anni previsti oggi. Ma si deve fare presto: non ne possiamo più". All'assemblea hanno partecipato rappresentanti istituzionali e politici. Tra questi il presidente dell'Esecutivo abruzzese, Ottaviano Del Turco, il deputato dell'unione Massimo Cialente, il presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane. Del Turco, ha ricevuto le Rsu prima dell'assemblea dicendo di avere scritto al ministro Bersani, ma rammaricandosi di non aver ancora ricevuto riposta. Cialente, dal canto suo, ha ripercorso le ultime tappe della vicenda sottolineando che il Governo di centrosinistra, nel momento in cui si è insediato, ha trovato la trattativa con la società russa "Afk Sistema" non ancora definita. "Il governo nazionale sta seguendo molto da vicino la trattativa - ha detto Cialente -, si susseguono a ritmo serrato incontri con gli emissari anche a Mosca per trovare un' intesa. Si spera che già la prossima settimana si possano avere i primi elementi di cauto ottimismo". Secondo il deputato dell'Ulivo "nello stesso tempo si deve discutete di ipotesi di ammortizzatori sociali con il recupero dell'emendamento approvato all'unanimità e ripreso solo in parte nel decreto Maroni a fine della precedente legislatura". "Bisogna trasformare la normativa per equiparare ammortizzatori sociali previsti per i lavoratori di aziende fallite a quelle che si trovano nella condizioni del lodo Prodi-Marzano, come il gruppo Finmek". Per Cialente, "Il Governo su Finmek ha assunto un impegno totale, è pronto ad affrontare e risolvere la situazione ma nello stesso tempo, avendo a mente che non esiste solo la crisi della Finmek, anche a porre attenzione alla grande contraddizione tra il fatto di essere noi un grande e ricco mercato dell'elettronica e quello di non riuscire a trovare una risposta ad una presenza industriale italiana. Quindi, occhio alle emergenze ma anche lavorare su un progetto di grande spessore dopo cinque di totale assenza di politica industriale di settore". (25 settembre 2006-18:10)
|