Continua senza sosta l’impegno delle fiamme gialle del Comando Provinciale di Caserta per contrastare la diffusione del dilagante fenomeno della contraffazione attraverso l’incessante ricerca di laboratori e depositi, nella prospettiva di arginare “a monte” il commercio e la vendita di prodotti contraffatti, al fine di evitare che la merce immessa sul mercato provochi concorrenza sleale, turbative sociali, svantaggi economici per le aziende titolari delle griffe e, soprattutto, danni ai consumatori.
In tale contesto i finanzieri della Compagnia di Caserta, al termine di una mirata e penetrante attività investigativa posta in essere d’iniziativa, hanno rinvenuto e sequestrato a San Felice a Cancello (CE) una intero opificio e due depositi attigui utilizzati per la fabbricazione e per lo stoccaggio di prodotti contraffatti.
All’atto dell’intervento i militari della Guardia di Finanza non hanno trovato operai al lavoro e lo stabilimento era chiuso. Infatti, per poter accedere nei locali si è reso necessario l’intervento di una squadra dei Vigili del Fuoco di Caserta, che hanno provveduto a forzare le porte di accesso.
All’interno della fabbrica sono stati rinvenuti macchinari e attrezzature (cinque tavoli da lavoro, tre macchine spazzolatrici, due strongatrici, due rivettatrici, una manovia di circa 18 metri, due forni, due cancettatrici, una macchina per l’assemblaggio, una stampatrice, una occhiellatrice, una pressatrice, cinquecento paia di forme di misure da 36 a 45 ed altro ancora) idonee alla produzione in serie di grossi quantitativi di merce. Si sta indagando in merito alla destinazione di quest’ultima: probabilmente recapitata non solo a bancarelle ma è possibile anche a qualche regolare negozio compiacente. Tale produzione avrebbe fruttato all’organizzazione ingenti guadagni.
L’operazione di servizio, inoltre, ha permesso di sottoporre a sequestro un notevole quantitativo di merce pronta per essere immessa sul mercato: circa 900 scarpe griffate “Prada” e “Hogan”, oltre 50 pantaloni e relative cinture recanti il marchio “Dolce & Gabbana” e “La Martina”, nonché 3.000 magliette di marca “Armani”, “La Martina”, “Fiat”e “Kejo”. Una notevole quantità di accessori, invece, erano pronti per essere assemblati: circa 55.000 suole, più di 1.500 tomaie, 20.000 lacci, 30.000 rivetti e occhielli, 7.000 distintivi, eccetera.
I manufatti sequestrati riproducevano nei minimi dettagli le caratteristiche previste dalle case madri per i prodotti originali. E’ da evidenziare, in modo particolare, l’accuratezza delle realizzazioni che rendono ormai sempre più difficile distinguere un articolo originale da uno contraffatto e ciò a discapito degli acquirenti convinti di acquistare merce autentica ad un prezzo inferiore a quello praticato sul mercato.
I due responsabili, L.C. e P.M. rispettivamente di anni 41 e 35, sono stati denunciati all’A.G. per violazione agli artt. 110, 473 e 648 del codice penale. (25 settembre 2006-15:00)
|