(di Riccardo Ventre, Eurodeputato) - Leggo su alcuni organi di stampa delle dichiarazioni rilasciate dal presidente della provincia secondo il quale la “classe dirigente di questa provincia ha un grande cancro, quello di non riuscire a lavorare insieme e di continuare ad attaccare gli uni e gli altri”. Per un attimo ho pensato che malamente tale dichiarazione veniva attribuita a De Franciscis mentre la stessa probabilmente era di qualche uomo di grande coerenza politica come De Gasperi, La Pira, Terracini, Malagodi e che malamente, quindi, il cronista aveva ritenuto come fatta da De Franciscis mentre era lo spirito di questi grandi che rispondevano alle domande. Sì, perchè ciò che dice il presidente della provincia è esattamente la verità con una sola piccola correzione da fare ossia che il cancro di una classe politica che confligge è attribuibile per la gran parte a lui che, come più volte ho ripetuto, si è servito prima dei partiti, si è servito prima dei napoletani e dei beneventani per raggiungere i suoi obiettivi e dopodichè, sempre per raggiungere altri obitttivi si è scagliato strumentalmente proprio contro quei partiti che lo avevano tanto aiutato e si è posto sempre strumentalmente a difesa di una casertanità che egli aveva mortificato all’epoca al sevizio di Bassolino. Quando la Casa delle Libertà e io in particolare, così come anche uomini di punta del centro sinistra (mi riferisco solo per fare un esempio a Brancaccio, a Squeglia, Milani) condannavamo il “naopolicentrismo”, lui se ne avvantaggiava. Oggi invece assistiamo al fenomeno non come dice de franciscis di una classe politica che confligge al proprio interno bensì ad un gruppo di interessi rivestiti dei panni occasionali della politica che confligge con la gran parte della classe politica casertana di centro destra e centro sinistra che non intende prestarsi alla tutela di quegli interessi. Questa è la sintesi ed è l’autentica lettura di ciò che sta accadendo nella politica casertana,. Nei partiti, di centro, di destra, di sinistra vi è la gran parte dei dirigenti che pur nella diversità ideologica, di opinione, di credo politico, pur in uno scontro a volte duro per la difesa delle proprie idee, ha tuttavia sempre colloquiato sui grandi temi, sulle necessità di Terra di Lavoro. Quante volte in consiglio provinciale a maggioranza di centro destra si è raggiunta l’unanimità contro provvedimenti delle giunte guidate prima da Rastrelli e poi da Bassolino? Quasi sempre. Quanti piani regolatori sono stati approvati con molto buon senso, all’unanimità, dallo stesso consiglio provinciale ancorché fossero piani adottati da maggioranze di centro destra o di centro sinistra? Sempre, con una sola eccezione. Sul problema dei rifiuti, sull’ambiente, sull’aeroporto di Grazzanise, sulla permanenza della scuola dell’Aeronautica nella città di Caserta, sui problemi del lavoro e delle aziende in crisi, (ma potrei citare mille esempi ancora) i dirigenti dei partiti di centro destra e centro sinistra hanno lavorato insieme senza accampare primogeniture e nel solo interesse dei cittadini amministrati. Poi è venuto il cancro. (9 settembre 2006-16:10)
|