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CASERTA, ULTIME DAL SETTEMBRE AL BORGO: DIARIO, STAZIONI LUNARI E VICOLO CORTO


Domani sera, 5 settembre, per il quinto giorno del festival Settembre al borgo, la parola d’ordine è musica. Sul palco del teatro della Torre, per la prima volta insieme, saliranno Teresa De Sio, Morgan, Francesco Di Bella e Cristiano Godano. Generi e generazioni a confronto in linea con la logica della trentaseiesima edizione della rassegna, che ha nella libertà di contaminazione uno dei principali fondamenti. Repertorio vario, quello proposto domani. Stazioni Lunari: notte li luna calante nasce da un’idea di Francesco Magnelli (membro fondatore dei C.S.I. e PGR) pianista, compositore, arrangiatore. La voglia è quella di creare un porto, un punto di attracco per tutti quegli artisti (siano essi musicisti, cantanti o esponenti delle forme d’arte più varie) che hanno la spinta e la curiosità di confrontarsi con gli altri e la voglia di conoscere più da vicino coloro che, solo apparentemente, sembrano lontani e irraggiungibili. La musica non costruisce mai muri e differenze...E Stazioni Lunari nasce per mettersi in gioco, per curiosare tra le note: è quasi un ristoro artistico, il luogo perfetto dove fermarsi per un po’ e poi ripartire portando con sé qualche esperienza in più. Sul palco quattro diverse location (le “stazioni lunari”, appunto), quattro stanze create dal legno e avvolte da una luce particolare..e in ogni stanza un artista, che avrà a disposizione oltre 20 minuti per creare la propria, particolarissima, performance. Ogni musicista, dalla propria stanza, può liberamente interagire con ciò che sta succedendo: c’è chi suona, chi armonizza con la voce, chi improvvisa, chi sorride o si concentra nell’ascolto dell’altro…chi semplicemente sogna. Ma attenzione: il cast artistico cambia con la location e a seconda di essa, così che ogni data, ogni singola esibizione, si trasforma in un evento unico e irripetibile. La musica - arrangiata e eseguita da Francesco Magnelli, Marzio Del Testa ed Andrea Salvatori - nasce in parte dal repertorio personale, in parte dalle colonne sonore che hanno accompagnato la vita di ogni artista.. E’ uno spettacolo nuovo che mostra un volto diverso dal solito, lontano da certe “responsabilità” e da quegli “obblighi contrattuali” che spesso limitano la creatività degli artisti. E’ una veste nuova e inattesa per gli interpreti, bella perché lontana da ciò che di solito il pubblico si aspetta da loro... Quindi via libera alle note dell’anima, quelle che si conoscono a memoria, quelle che ancora danno brividi e ci catapultano indietro, quelle che quando le ascolti non riesci a non cantare: canzoni e interpreti ai quali ognuno dei quattro musicisti sente di somigliare un po’ e che sceglie di riproporre in chiave emotiva e prettamente personale. E’ per questo che dal palco arriva palpabile l’energia: è un’emozione che nasce dalle contaminazioni artistiche, dalla sintonia e che si riversa nei tributi ai grandi della musica, ma è anche e soprattutto un tributo al “piacere di esserci”, un inno alla gioia di cantare e suonare insieme. Anche l’appuntamento gratuito di domani ha il suo centro nella musica, con un risvolto comico che sorprenderà, divertendolo, lo spettatore. A riempire la piazza di note e risate sarà Rita Pelusio con la sua Suonata. Sottotitolo: Concerto per ragazza e pianoforte. Si tratta di uno spettacolo comico-musicale condotto ad un ritmo altissimo, disseminato di gag surreali e irresistibili in cui il virtuosismo è al servizio di una clownerie moderna ed eccentrica. Pungente, ironico, a volte dissacrante, Suonata è anche uno spettacolo poetico: il passaggio da un registro all'altro, da un'atmosfera all'altra, hanno l'effetto di sorprendere e di spiazzare il pubblico, che tuttavia ben presto si affeziona ad un personaggio, quello di Teresa Scalozzi, che la personalità e l'eclettismo di Rita Pelusio rendono vivo e reale per quanto sembri provenire dal mondo dei cartoni animati.

Diario di Borgo

La terza giornata di Settembre al borgo inizia con una notizia triste: la morte improvvisa del bassista di Carmen Consoli, amica del festival, in scaletta oggi. Lo spettacolo salta e l’organizzazione, unendosi al dolore della cantautrice catanese, decide la chiusura, per una sera, del teatro della Torre. Dopo l’annuncio ufficiale, riprendono i preparativi per uno degli spettacoli più attesi di questa edizione, quello della strana coppia Sastri-De Luca che, com’era già nelle previsioni, registra il tutto esaurito ed entusiasma il pubblico. L’esecuzione è di rara raffinatezza, i due riempiono il teatro della Torre di emozioni dal gusto nostalgico. Un successo annunciano già solo dai nomi dei due interpreti, che non hanno bisogno neanche di provare: un rapido sound-check nel pomeriggio e poi è tutto pronto. Erri De Luca arriva nel primo pomeriggio. Discreto fa quattro passi tra i vicoli del borgo, emozionandosi come fosse la prima volta. Lo scrittore è già stato ospite del Festival negli anni scorsi e ritorna con piacere, sottolineando la bellezza della cornice: “Questo borgo, se si trovasse in Spagna, in Francia o in qualunque altro posto del mondo, sarebbe lo scenario ufficiale e canonico di qualunque manifestazione culturale”. Lo scrittore crede nella sfida degli organizzatori, che è quella di uscire da qualsiasi definizione standard. Così accetta la provocazione e, nella splendida ambientazione della chiesa dell’Annunziata (già pronta ad accogliere la rassegna di cortometraggi che inizierà stasera), si lascia intervistare dalla comica napoletana Rosalia Porcaro. Lei arriva un attimo prima, emozionantissima per l’incontro con un autore dal viso ruvido, ma dall’eccezionale umanità. In strada la gente la riconosce, la ferma, cita le frasi delle sue caricature più celebri. Lei sorride: anche oggi il popolo del festival si conferma una grande famiglia e tra gli artisti e il pubblico non ci sono barriere. Il faccia a faccia De Luca – Porcaro lo conferma. Più che un’intervista è una chiacchierata tra due persone che hanno in comune Napoli, che raccontano le proprie esperienze e i propri ricordi, incalzati - di tanto in tanto - dalle domande di qualche spettatore curioso. Alle venti e qualche minuto, dopo l’abituale introduzione sulla libertà affidata alla voce del detenuto Domenico Trotta, De Luca sale sul palco del teatro della Torre. Legge stralci del suo ultimo libro Napolide, alternandosi alla voce vibrante di Lina Sastri, che ripercorre il repertorio classico napoletano (mirabile l’interpretazione di Malafemmina a chiusura dello spettacolo), cita Edoardo De Filippo, Giuseppe Patroni Griffi e Anna Maria Ortese, regala al pubblico anche due commoventi bis. L’atmosfera è rarefatta, mentre giù, tra i vicoli del borgo, gli artisti di strada incantano, per la seconda sera consecutiva, una folla di passanti entusiasta. Grande successo anche per l’esibizione del Circus Barnum con i suoi numeri, tra illusionismo, acrobazie e circenserie varie. Il librone arancione, ormai zeppo di frasi, commenti e ricordi, è già il simbolo dell’edizione di quest’anno di Settembre al borgo. Come la tammorra gigante, autografata dagli artisti con un pensiero sulla libertà. Scrive Erri De Luca: “Liberi come i piedi scalzi”. E Lina Sastri: “La libertà è come un respiro. Non si vede e non si tocca, ma se non c’è muori”.

Vicolo Corto

E’ tra le principali novità di questa edizione: la rassegna Vicolo corto è appena iniziata nella suggestiva cornice della chiesa dell’Annunziata. Grande il successo di pubblico per le programmazioni in scaletta questa sera. Sei i titoli in programma. A dare il via è stata la proiezione di Terra madre, sedici minuti firmati da Salvo Cuccia che ha in scaletta anche Un Sogno di lumaca; Poi ancora: Contromano di Cesar Meneghetti ed Elisabetta Pandimiglio che propongono anche Il Manocchio; Illuminati di Daniele Ciprì e Franco Maresco; Fedra di Fabio Massimo Iaquone. (4 settembre 2006-23:55)

 
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