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CASERTA, CAOS INDULTO A S.MARIA C.V.: 'AVVOCATI NON DISTURBATE'

(dal Corriere del Mezzogiorno del 3 agosto 2006)


SANTA MARIA CAPUA VETERE - Caserta - La legge sull’indulto provoca i primi segni di insofferenza. In particolare, quella del personale degli uffici del Magistrato di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere dove ieri è apparso un avviso (nella foto) affisso ad una porta che ha sbalordito più di un avvocato che si era premurato di presentare le istanze di scarcerazione così come prevede la procedura. «Si avvisano i signori avvocati – è scritto su un foglio stampato al computer – che si procederà alla scarcerazione per indulto in base alla scadenza della pena. Pertanto è superfluo depositare le istanze». Ma la frase contenuta nell’avviso che ha in qualche modo disturbato le toghe che si recavano presso gli uffici è quella finale: «Si prega altresì, cortesemente, di non disturbare». Non è escluso dunque, che l’avviso potrebbe anche finire presto al centro di una prossima assemblea della Camera Penale già interpellata, pare, da qualche avvocato. Secondo i legali, invece, soltanto con le loro istanze è possibile far beneficiare ai loro assistiti dell’atto di clemenza senza che venga «bruciata» la possibilità del conteggio di pene che potrebbero rientrare nella cosiddetta continuazione. «Se un detenuto può beneficiare di un cumulo di pena per reati commessi anche in altre parti d’Italia – spiega il giovane penalista Riccardo Marrocco – gli uffici potranno apprenderlo soltanto con un’istanza che deve presentare il suo difensore, altrimenti, dal momento che la possibilità di ottenere l’indulto vale una sola volta, si rischia di perdere l’opportunità anche per i residui di pena che potevano rientrare nell’atto di clemenza in un’unica soluzione. Il problema – prosegue il legale – sarà anche spiegare ai propri clienti per quale motivo gli uffici hanno negato la presentazione dell’istanza».

 
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