Per aggirare la legge Bossi-Fini e favorire, dunque, la permanenza sul territorio italiano con regolare permesso di soggiorno giovani prostitute extracomunitarie, avevano organizzato un'autentica agenzia matrimoniale, dove spesso lo sposo era avanti negli anni. Agenti del commissariato di Sessa Aurunca, diretto dal vice questore, Giovanni Stagliano, ha scoperto in tre anni di indagini 22 matrimoni fittizi ed hanno denunciato 44 persone. Molte "spose", che avevano ottenuto il permesso di soggiorno proprio perché unitesi in matrimonio con cittadini italiani, sono state segnalate, nel corso di controlli, in varie parti del nostro Paese mentre si prostituivano. A capo dell'organizzazione un pregiudicato di Mondragone, Gennaro Cascarino, di 45 anni, con numerosi precedenti penali,che utilizzava come collaboratori alcuni immigrati albanesi, uno dei quali, Alfred Lika, di 27 anni, anche lui pregiudicato per numerosi reati è stato arrestato nel corso della medesima operazione con l'accusa di sfruttamento della prostituzione. Le indagini sull'organizzazione dei matrimoni di immigrate con cittadini italiani, ma solo sulla carta, scattarono quando a Sessa Aurunca, agenti del locale commissariato interruppero un matrimonio tra un italiano ed una giovane prostituta. Nell' occasione fu arrestato Kuitym Bucpapaj, albanese pluripregiudicato con l'accusa di sfruttamento della prostituzione e organizzatore del matrimonio fittizio. Durante la cerimonia fu arrestata anche la sposa, Eriolka Kala, prostituta albanese di 29 anni, risultata espulsa e rientrata clandestinamente in Italia e Etleva Doklu, di 26, una dei testimoni del matrimonio da celebrare e interprete del rito. Lo sposo, la madre di quest'ultimo e l'altro testimone furono, invece, denunciati con l'accusa di favoreggiamento dell' immigrazione clandestina. (26 maggio 2006-17:37)
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