(di Paola Broccoli) - Istituita la Consulta regionale per l’immigrazione. Presieduta dall’assessora alle politiche sociali della Regione Campania Rosa D’Amelio, vede Eb-Soumi Asme e Suor Rita vicepresidenti. E’ il giusto riconoscimento all‘attività Suor Rita. Non solo pietas, ma lotta per i diritti civili delle schiave del sesso. «Amo Caserta , questo mi da fiato». Quattro Suore Orsoline della congregazione del sacro cuore, venete, gestiscono da oltre 10 anni Casa Rut, una casa di accoglienza per immigrate straniere. Africane, polacche, rumene, russe, che fuggono dalla tratta. In corso Trieste, strada chic del capoluogo, «perché le ragazze devono stare al centro e imparare a vivere la città». Spesso sono i clienti a chiedere aiuto per loro. «Incominciammo a prendere consapevolezza del dramma della riduzione in schiavitù di tante donne, vedendole sulle strade e iniziammo ad incontrarle, a parlare con loro. Chiedevano aiuto e dicevano che quel lavoro non lo volevano fare. Le africane ,sono tra tutte quelle che versano nella totale schiavitù». In dieci anni, in casa Rut sono transitate e salvate oltre 250 donne. Molte hanno bambini. «C’è bisogno di una rete territoriale, intorno alla nostra attività. Servizi. Altrimenti il nostro lavoro è vano». Alla forza della fede, si accompagna un limpido esempio di coscienza civica. «Diritti, dobbiamo garantire diritti» - dice suor Rita. Noi abbiamo bisogno degli immigrati e loro di noi. Quanto più si fanno leggi repressive, tanto più si favorisce la compravendita e il traffico di carne umana. Perché veniste a Caserta? «In quegli anni la Chiesa prese coscienza del problema dell’Immigrazione. Qui Nogaro già aveva anticipato la strada di difendere gli ultimi. Con il vescovo e la Caritas creammo un rapporto di collaborazione». Cosa è cambiato in dieci anni? «Poco. Mi sarei aspettata molto di più dai politici e dagli amministratori. Sembrano essere miopi e non vedere quello che realmente accade chiusi nei loro privilegi . I poveri non possono aspettare. La vita passa». Le Orsoline hanno come finalità essere a fianco delle donne. Nella educazione, nella pastorale nel sociale nella loro promozione. Gestiscono anche una cooperativa e laboratorio di lavorazione di tessuti. «Cerchiamo di dare una formazione con dei corsi di lingua italiana. Facciamo conseguire la licenza media». Istruzione e formazione sono le pari opportunità e la prospettiva di queste donne . Hanno diritto ad aspirare ad un futuro e a non essere le nostre serve per la vita». (12 maggio 2006-14:55)
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